Mercoledì delle ceneri: Un viaggio di conversione di stile.Vangelo Mt 6,1-6.18-20
Parola e Fede Calabria

Mercoledì delle ceneri: Un viaggio di conversione di stile.Vangelo Mt 6,1-6.18-20

mercoledì 10 febbraio, 2016

Vangelo Mt 6,1-6.18-20
State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. [MORE]

Con il Mercoledì delle Ceneri inizia il nostro viaggio che giorno dopo giorno ci condurrà alla Santa Pasqua. Cosa Gesù ci chiede fin da subito? Di dare alla nostra vita quotidiana, qualsiasi cosa noi facciamo, la dimensione della vera trascendenza. Nulla fare per la nostra gloria. Tutto invece va fatto per la sua gloria. Lui è il povero. Non va umiliato con la nostra elemosina. Umiltà e segretezza vero stile di vita!

Questo ci insegna che il nostro stile di vita è poco o per niente simile a quello di Gesù. Il bene non si sbandiera. Il bene lo si fa nel nascondimento. Stessa cosa vale per il digiuno e la preghiera. Chi deve sapere che abbiamo pregato e abbiamo digiunato? Solo il Signore ed è Lui che vede nel nascondimento ci darà la giusta ricompensa e il giusto premio.

Ribadiamo il concetto ancora in modo più chiaro: Tu vuoi che la tua preghiera produca un frutto di vita eterna, devi farla per il Signore. Vuoi che la tua elemosina ti procuri un’eternità beata, devi farla solo per il Signore e non per te stesso. Vuoi che il tuo digiuno apra le mani della benevolenza divina e perdoni, cancelli tutti i tuoi peccati e ti ricolmi di ogni grazia, vivilo solo per il Signore. Chi fa cose per se stesso, sarà egli stesso a darsi la ricompensa. Il Signore, premia e ricompensa quando si lavora per Lui, non quando opera per se stessi. Dio è sommamente giusto. Ti promette il dono sotto condizione. Osservi la condizione, il dono è tuo per giustizia. Non osservi la condizione, il dono non può essere tuo per giustizia. La stessa regola di giustizia vale per il Paradiso e dell’inferno. La promessa è per misericordia, il frutto è per giustizia.

Questa verità è l’essenza della nostra fede.
Oggi il popolo è senza vita perché ha smarrito la via della trascendenza, del camminare cioè verso Dio e perché vive senza quella regola di cui parlavamo poc’anzi. Nella prima lettura della liturgia di oggi, il profeta dona le modalità perché la vita ritorni in esso. Si vada al tempio, si chieda perdono al Signore. Non c’è perdono se non nel pentimento e nella conversione. Se il popolo vuole che la vita di Dio torni in esso, si deve preoccupare di far tornare in vita la Parola del suo Dio. Noi diamo vita alla sua Parola. Dio dona vita alla nostra quotidiana morte. Dona vita a tutto ciò che ci circonda perché ci ricolmi di ogni vita. Fedeltà per fedeltà.

Questa dovrà essere la nostra personale Quaresima: un cambiamento di stile, un cambiamento di rotta, un impegno a somigliare un po’ di più a Cristo Signore, un operare e agire solo per la sua gloria. In questo cammino ci affidiamo a Maria Santissima, a colei che ha saputo obbedire alla voce del Signore compiendone la sua volontà. Amen

Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it


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