Mistero di salvezza
Parola e Fede Calabria

Mistero di salvezza

martedì 21 febbraio, 2012

Oggi il sacerdote don Nicola De Luca risponde alle domande poste in commento agli articoli Mistero d'amore: Cristo e la Chiesa.

Maria e Luigi da Catanzaro chiedono:

D. Dio è dono. Nella società attuale come possiamo donare  la nostra amicizia il nostro dono all'altro? E come spiegare ai nostri figli questo considerando che hanno 8 Giulia e 10 Marco grazie per le cose belle che fate

R. Dio non è solo dono. E’ dono donante. In Cristo Egli si offerto tutto a noi meritandoci lo Spirito Santo primo dono ai credenti. Non qualcosa di sé ma tutto di sé. San Paolo esprimeva questo principio di donazione-offerta con una parola che si chiama kènosi – svuotamento. Dio, nel Figlio, ha svuotato tutto se stesso per arricchirci con la sua povertà cf. Fil 2, 5-11. Dio si è fatto amico, compagno, fratello, prossimo del’uomo viandante nelle tenebre dell’errore e del peccato. Seguendo le sue orme anche noi siamo chiamati a farci prossimi e amici dei fratelli. La Chiesa ci ha sempre insegnato nella sua sapienza che l’amore per il fratello si manifesta tramite le opere di misericordia corporali e spirituali:

1) Dar da mangiare agli affamati
2) Dar da bere agli assetati
3) Vestire gli ignudi
4) Alloggiare i pellegrini
5) Visitare gli infermi
6) Visitare i carcerati
7) Seppellire i morti
8) Consigliare i dubbiosi
9) Insegnare agli ignoranti
10) Ammonire i peccatori
11) Consolare gli afflitti
12) Perdonare le offese
13) Sopportare pazientemente le persone moleste
14) Pregare Dio per i vivi e per i morti.
 

Sono le vie di sempre tracciate da Gesù Maestro e da Lui vissute per essere e divenire veri amici dell’uomo. La loro comprensibilità è fruibile a tutti, inclusi ai vostri cari figlioli . Amore abbiamo ricevuto, amore dobbiamo donare.[MORE]
 

Antonietta G. chiede:
D. Ė fantastico trovare su internet servizi cosi utili e belli. Oggi avvengono  catastrofi di tante forme terremoti etc. etc.. L''uomo si discolpa e da la colpa  a Dio Nella storia Dio ha risolto tantissime situazioni perché oggi Dio non  interviene cambiando i cuori ha cambiato cuori di persone che combattevano i  cristiani stiamo arrivando alla distruzione globale Dio aiutaci aiutami Grazie  per la risposta.

R. Mia cara,
quando assistiamo a fenomeni catastrofici o di impressionante valenza naturale non dobbiamo inveire contro Dio per un suo mancato intervento. Non siamo pagani che attribuivano agli dei le più incredibili manifestazioni della natura o imprecavano contro di essi per mancato soccorso o sacrificavano per scongiurare tali rovine. Siamo cristiani e come tali di fronte a certe situazioni dobbiamo porre meglio la domanda. Il problema non è dove Dio era in questo o quell’altro evento. Ma l’uomo dov’era. Mi spiego facendoti un esempio. La tragica esperienza delle Torri Gemelle a New York è una questione da demandare a Dio o all’empietà e stoltezza dell’uomo che nel suo feroce fanatismo religioso distrugge migliaia di vite umane.

Così come il grande eccidio di Auschwitz fu determinato dal Signore che è amante di ogni vita o dalla follia di uno o più uomini. Come vedi la questione di sempre è comprendere dov’è l’uomo nella storia, da che parte sta. Se sceglie la verità, la giustizia, la carità e la pace o la ribellione, l’odio, lo sterminio, il disastro. Così vale per madre natura. Essa segue un percorso ben ordinato e armonico anche se sotto le conseguenze essa stessa del peccato originale. Ciò che noi chiamiamo terremoto, maremoto, tsunami e ogni altra forma di insorgenza straordinaria della natura per la natura è norma anche se in alcuni casi il creato subisce deformazioni sempre a causa della stoltezza umana.

Ma Dio è sempre con noi lo ha promesso. <<Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo>> cf. Mt 28, 20. E Gesù stesso ha annunziato ripetutamente che sempre la storia dell’uomo sarà sottoposta ad ogni forma di emergenza naturale o umana. Così Paolo annota che la creazione stessa attende con impazienza di essere anche lei restaurata perché come una donna soffre le doglie del parto. L’essenziale è che noi cristiani per primi cresciamo nella convinzione che al di là di ogni circostanza storica anche la più drammatica Dio non ci abbandona. Egli stesso si prende cura con amore provvidenziale di tutte le sue creature e nella consegna a Lui e alla sua volontà anche noi possiamo dare una nuova anima al mondo. Dio non vuole la rovina e la distruzione dei suoi figli ma che si convertano e vivano.
 

Mariagrazia F. da Catania ha scritto:

D. Buon giorno perché Dio ha bisogno di noi per operare il bene lui e Dio In  passato la già fatto mandando Gesù mi piacerebbe comprendere questo passaggio  grazie quello che fate ė veramente bello.

R. Cara Mariagrazia,
se tu sfogli le pagine della Scrittura ti accorgerai che da sempre sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento Dio ha avuto bisogno dell’indispensabile collaborazione dell’uomo per la costruzione del suo regno e l’attuazione del suo piano di salvezza e redenzione. Certamente in Cristo il Padre ha operato la salvezza universale e totale ma essa avrà il suo pieno compimento solo alla sua venuta alla fine dei tempi. Fino ad allora siamo chiamati ad essere strumenti nelle mani di Cristo perché la Parola di Dio si diffonda e venga glorificata. Se fosse bastato solo Cristo, Dio non avrebbe scelto dodici uomini per perpetuare la sua missione nel mondo dopo la sua ascensione al cielo. Non avrebbe altresì fondato la sua Chiesa su Pietro affinchè divenisse nel tempo segno e strumento di salvezza universale per il mondo intero. Non avrebbe fatto cadere Saulo da cavallo per costituirlo apostolo delle genti. Non avrebbe scelto il diacono Stefano per annunziare con franchezza la verità di Cristo.


Come vedi Dio ha sempre bisogno dell’uomo ieri come oggi. Dio cammina con l’uomo, con la sua storia, con il suo tempo. Egli tratta ciascuno di noi come persone libere, consapevoli, responsabili, capaci di cooperazione al disegno di Redenzione con l’aiuto della sua grazia. Siamo noi cristiani la presenza viva di Cristo nel mondo. In noi e per noi tutti devono essere condotti all’unico e vero Cristo e all’unica versa sua Chiesa. La nostra bocca deve proclamare le sue meraviglie, il nostro cuore deve amare, i nostri piedi camminare per annunziarlo, le nostre mani essere dono per i fratelli. Dio vuole operare il bene e tutto il bene tramite me, tramite te, tramite tutti, Attende solo che gli si consegni la vita in obbedienza alla sua Parola il resto lo compie Lui in noi. Ogni fratello e sorella guardandoci deve poter contemplare in noi tutta la bellezza, lo splendore, la luce e l’amore che risplende sul santo volto di Cristo.
 

Antonio da Locri ha scritto:
D. Buona sera Dio ha dato a me uno o più doni Dopo averlo individuato come essere sicuro che il dono e quello che mi ha dato Dio E non un dono creato da me? Grazie per quello che fate.

R.Partiamo da cosa ci dice la Scrittura Santa:
<<All’uomo appartengono i progetti del cuore, ma dal Signore viene la risposta della lingua. Agli occhi dell’uomo tutte le sue opere sembrano pure, ma chi scruta gli spiriti è il Signore. Affida al Signore le tue opere e i tuoi progetti avranno efficacia. Il Signore ha fatto ogni cosa per il suo fine e anche il malvagio per il giorno della sventura. Il Signore ha in orrore ogni cuore superbo, certamente non resterà impunito. Con la bontà e la fedeltà si espia la colpa, ma con il timore del Signore si evita il male. Se il Signore si compiace della condotta di un uomo, lo riconcilia anche con i suoi nemici. È meglio avere poco con onestà che molte rendite senza giustizia. Il cuore dell’uomo elabora progetti, ma è il Signore che rende saldi i suoi passi.>> Pr 16, 1-9


Tutto ciò che possediamo o che sia talento innato o che sia frutto del nostro lavoro duttile o della nostra scienza o frutto dello Spirito Santo è dono Dio. Ogni dono elargito è in se stesso buono, sano, puro. La cosa veramente importante è l’uso che facciamo di esso. San Paolo ci insegna che ogni carisma è dato per l’edificazione comune e che esso deve sempre essere esercitato nella carità che è somma e divina virtù teologale. Tutto ciò che siamo, possediamo e poniamo in essere, dunque, va esercitato per il bene comune, santamente, umilmente per il servizio dei fratelli, della Chiesa, della società, del mondo. Quando l’uso di un dono non ha questa finalità è destinato a morire nel tempo. Ti faccio un esempio: si può usare il dono della scienza medica per il bene e della persona umana ma lo si può usare anche per la sua distruzione (vedi aborto, eutanasia….). Si può far uso della propria tecnica per il vero progresso sociale ma si può far uso di essa per eliminazione di massa, per la sperimentazione subdola dell’uomo, dell’ inquinamento del pianeta.
Quindi ricorda tutto Dio ha posto nelle nostre mani e la capacità di realizzare, compiere, progettare, edificare quanto Egli ha fatto. Sta a noi metterlo a servizio Suo, di ogni uomo e del creato intero.
Affida dunque al Signore le tue opere e i tuoi progetti avranno efficaci.

don Nicola De Luca

Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]

 


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