Muammar Gheddafi, esecuzione barbara nella sua Sirte
Estero Emilia Romagna

Muammar Gheddafi, esecuzione barbara nella sua Sirte

venerdì 21 ottobre, 2011

SIRTE, 21 OTTOBRE - Un cadavere indifeso, trascinato e preso a calci da una folla inferocita sulle strade sterrate di Sirte, la città natale che Muammar Gheddafi aveva scelto come luogo della sua imminente esecuzione.

Quarantadue anni dopo il golpe ai danni di re Idris I, cade la dittatura dolce che ha oppresso la Libia e l'annuncio della morte del Raìs sancisce la fine ufficiale della guerra civile che ha ha insanguinato l'ex colonia italiana per oltre 8 mesi.[MORE]

Il Consiglio Nazionale Transitorio (Cnt) ha sfruttato il potere dei media arabi (Al Jazeera e Al Arabiya) per diffondere e pubblicizzare la notizia della morte di Gheddafi in tutto il mondo. Un messaggio promozionale intriso di sangue e barbaria, di immagini orribili e pornografiche, degno di un nuovo regime rivoluzionario manipolato da Stati Uniti e Francia, alleati storici del Raìs ai tempi del colpo di stato e dei patti bilaterali sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, lussureggianti in Tripolitania.

La Nato ha scelto un profilo basso: "Abbiamo compiuto raid nella zona di Sirte". Parigi, invece, ha immediatamente rivendicato che sono stati i suoi caccia a fermare il convoglio dell'ex dittatore, favorendo il blitz degli insorti.

Gheddafi è dato ufficialmente per morto, ma i dubbi sul suo decesso restano. E' nota, infatti, la presenza nel paese arabo di numerosi sosia del raìs che spesso l'hanno rimpiazzato in incontri ufficiali e occasioni pubbliche. Solo l'esame comparativo del Dna potrebbe fugare le incertezze.

Il volto ialino e tumefatto immortalato nelle foto scattate dall'agenzia Reuters non chiarisce nemmeno dove e come sia stato ucciso. Secondo alcuni residenti il Raìs, protetto dagli ultimi lealisti, avrebbe lottato fino alle fine, secondo altri sarebbe stato freddato dai ribelli dopo esser stato linciato dalla folla. Secondo il Cnt il miliziano che avrebbe ucciso Gheddafi, con la sua ormai famosa pistola d'oro, ha un nome ben preciso, Ahmed Al Sibani, studente di soli 18 anni. Anche su questo punto regna però la confusione. Alcuni network arabi confermano che il giovane libico avrebbe preso solo la pistola e non avrebbe ucciso materialmente Gheddafi.

Ma chi allora, chissa?

Massimiliano Riverso - VD Infooggi.it


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