Papa Leone XIV abbraccia Roma: “Oggi sono romano con voi”


Nuovo appello per la pace nel mondo e una giornata simbolica tra fede, dialogo e tradizione nella Capitale
CITTÀ DEL VATICANO / ROMA – Una giornata storica e intensa per Papa Leone XIV, segnata da un nuovo accorato appello per la pace e da gesti simbolici che rafforzano il suo legame con la città di Roma. Durante la preghiera del Regina Coeli, per la prima volta recitata dalla finestra del Palazzo Apostolico, il Pontefice ha rivolto il suo pensiero a tutti i popoli colpiti dai conflitti nel mondo:
“La nostra preghiera abbraccia tutti i popoli che soffrono a causa della guerra. Invochiamo coraggio e perseveranza per quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace”.
Un messaggio che arriva all’indomani del rifiuto di Mosca all’offerta del Vaticano di ospitare eventuali negoziati tra Russia e Ucraina. Leone XIV ha rinnovato l’invito a non dimenticare chi soffre sotto le bombe, ponendo al centro del suo Pontificato il valore della pace.
L’abbraccio a Roma e il saluto al sindaco Gualtieri
Nel pomeriggio, Papa Leone XIV ha ufficialmente preso possesso della diocesi di Roma. Riprendendo una tradizione interrotta da oltre quarant’anni – l’ultimo fu Giovanni Paolo I nel 1978 – il Papa si è fermato ai piedi della scalinata del Campidoglio, dove ha salutato il sindaco Roberto Gualtieri.
“Oggi per voi e con voi sono romano”, ha dichiarato, citando Papa Luciani e aggiungendo: “Vi offro quel poco che ho e che sono, e lo affido all’intercessione dei Santi Pietro e Paolo”.
Un gesto dal forte impatto simbolico, seguito dalla cerimonia nella Basilica di San Giovanni in Laterano, dove Leone XIV ha pronunciato la sua prima omelia da vescovo di Roma. Nell’intervento, ha evidenziato l’importanza di camminare insieme, definendo Roma come “una città complessa ma accogliente”, in cui la Chiesa porta avanti “progetti coraggiosi”.
Roma, città della pace e dell’umanità
Il Papa ha sottolineato che la Capitale non deve distinguersi solo per la bellezza e la storia, ma anche per i valori di umanità e civiltà che attingono linfa vitale dal Vangelo. Concetto rafforzato anche dal sindaco Gualtieri, che ha parlato di una vocazione universale alla pace da parte di Roma e del ruolo spirituale che la città ha ricoperto nei secoli.
“La missione episcopale romana ha generato cultura, civiltà, relazioni e responsabilità comuni”, ha detto il primo cittadino. “Una responsabilità di pace, anzitutto”.
Gualtieri ha definito il Papa un collaboratore nella costruzione del bene comune, sottolineando come la visita e i messaggi del Pontefice abbiano “attraversato la città come un’onda gioiosa di speranza”.
Il saluto a Santa Maria Maggiore e l’omaggio a Papa Francesco
La giornata si è conclusa con un momento di raccoglimento nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Davanti all’icona della Salus Populi Romani, Leone XIV ha elevato una preghiera per i cittadini della Capitale e ha reso omaggio alla tomba del suo predecessore, Papa Francesco, che aveva scelto proprio questa chiesa come sua ultima dimora.
Un gesto di continuità e devozione che chiude simbolicamente una giornata carica di significato: dalla preghiera per la pace mondiale alla stretta di mano con la città eterna, passando per parole e gesti che lasciano il segno.
Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?
Iscriviti al nostro canale WhatsApp InfoOggi e ricevi in tempo reale gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone! Clicca qui per unirti