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Play-off Serie B | Re Iemmello guida il Catanzaro: “Sogniamo la Serie A, insieme”

Nicola Cundò
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Play-off Serie B | Re Iemmello guida il Catanzaro: “Sogniamo la Serie A, insieme”
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CATANZARO – 17 maggio 2025 – Un gol di pregevole fattura di Pietro Iemmello, il rigore neutralizzato da Pigliacelli, un Ceravolo infuocato nei momenti giusti, e un Catanzaro che continua a credere nel sogno. Il successo per 1-0 contro il Cesena spalanca le porte della semifinale playoff ai giallorossi, dove affronteranno lo Spezia. Ma la vittoria, questa volta, ha un sapore diverso. E a spiegarlo è proprio lui, “Re” Pietro, simbolo e trascinatore del gruppo.


“Faccio i complimenti ai miei compagni – esordisce Iemmello – perché oggi non era facile. Abbiamo affrontato una squadra forte e in forma. Dopo il rigore assegnato a loro c’era un po’ di paura, ma Mirko è stato straordinario a pararlo e ci ha permesso subito dopo di trovare il gol che ha indirizzato la partita”.


Una prestazione di sacrificio, quella del Catanzaro, maturata anche nella capacità di soffrire. Un aspetto non sempre emerso durante la stagione, ma che ora sembra essere diventato parte del DNA del gruppo.


“Stiamo riuscendo a soffrire tutti insieme, cosa che in passato facevamo solo a tratti. E in queste partite serve compattezza. Prima di me è stato decisivo Mirko, perché quel rigore poteva cambiare tutto: l’inerzia, l’ambiente, le emozioni. Dopo, io sono stato bravo a concretizzare”.


Iemmello parla con lucidità e sentimento. Non solo dell’oggi, ma anche di quel filo sottile che lega questa squadra a quella dello scorso anno.


“Non abbiamo ereditato nulla dal Catanzaro dell’anno scorso, se non l’anima. Il gruppo, sì, è rimasto, ma il gioco, i volti, l’approccio sono cambiati. Abbiamo dovuto ricreare tutto da zero. Il mister Caserta, che all’inizio in tanti volevano fuori, è stato determinante: ha tenuto unito lo spogliatoio con la sua autenticità”.


Sul sogno della Serie A, Iemmello non si nasconde. Anzi, lo rivendica con orgoglio. Ma al tempo stesso lancia un messaggio alla città.


“Catanzaro manca dalla Serie A da 42 anni, e forse oggi ci crediamo più noi che la città stessa. Ma vorrei che la città sognasse con noi. Siamo in semifinale, non siamo i favoriti, ma in quattro partite può succedere di tutto. Serve fortuna, cuore, testa. E bisogna sognare”.


Poi, un pensiero speciale alla curva, al boato dopo il gol, al coro dedicato a lui.


“Mi ha emozionato davvero. Era tanto che non sentivo il Ceravolo così. Quel tipo di incitamento, quel tipo di energia, è la nostra forza. E oggi si è rivisto quel Catanzaro che fa paura agli avversari”.


Sul futuro, resta concentrato, ma non rinuncia a una battuta:


“Se segno collo Spezia mi toglierò di nuovo la maglia… magari stavolta evitando il giallo!”.


Il suo racconto si chiude con un pensiero alla società e alla proprietà.


“Il presidente ci ha mostrato un video emozionante, ci ha dato un premio importante: questo dimostra che qui nessuno vuole mollare. Qui si vuole vincere, e sognare”.


E allora il Catanzaro sogna davvero. Con il suo Re. Con una squadra che non ha paura. E con una città chiamata ora a crederci davvero. Tutti insieme, verso la Serie A.



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Scritto da Nicola Cundò

Giornalista di InfoOggi

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