

Ragazzi adescati, adolescenti e dark web: il pericolo invisibile
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Ragazzi adescati nel dark web, un fenomeno in crescita: l’allarme degli esperti
Dopo l’arresto del 15enne altoatesino reclutato da un gruppo satanista, aumenta la preoccupazione per l’esposizione degli adolescenti ai pericoli della rete.
L’ombra del dark web si allunga sempre di più sui giovani, spesso ignari delle insidie nascoste negli angoli più remoti di Internet. L’ultimo caso, che ha scosso l’opinione pubblica, riguarda un quindicenne altoatesino arrestato prima di compiere un attentato, istigato da un gruppo satanista e neonazista suprematista noto come “764”. Un episodio che ricorda quello di Cameron Finnigan, il 19enne inglese condannato a sei anni di carcere per aver indotto al suicidio una ragazza.
Ma se questo caso è estremo, il problema è molto più diffuso di quanto si pensi. “Sempre più adolescenti entrano nel dark web, esponendosi a pericoli gravissimi”, avverte Antonella Brighi, preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bolzano, che ha collaborato in passato con la polizia postale.
Chi sono le vittime più esposte?
Secondo gli esperti, alcuni ragazzi sono più vulnerabili a queste dinamiche. L’isolamento sociale, il desiderio di appartenenza a una comunità alternativa e la ricerca di emozioni forti possono spingerli verso gruppi estremisti o pericolosi. Un campanello d’allarme è rappresentato dal tempo trascorso online: non solo sui social, ma anche su piattaforme di gioco d’azzardo (gambling), un fenomeno sempre più diffuso tra i minori.
Oltre ai pericoli della pedopornografia, un altro elemento ricorrente nei gruppi più pericolosi del dark web è il satanismo. “Si tratta di un filone che mescola il mito del superuomo con l’uso della forza, spesso con sovrapposizioni con movimenti neonazisti”, spiega Don Paolo Renner, teologo ed esperto del fenomeno.
Il ruolo cruciale della prevenzione
Di fronte a una minaccia così insidiosa, la prevenzione diventa un’arma fondamentale. Il primo baluardo è la famiglia: stabilire regole chiare sull’uso dei dispositivi elettronici e mantenere un dialogo aperto con i propri figli può fare la differenza. I genitori devono essere consapevoli dei pericoli della rete e imparare a riconoscere eventuali segnali di allarme.
L’educazione digitale e il monitoraggio dei contenuti fruiti dai ragazzi sono strumenti imprescindibili per evitare che cadano vittime di adescatori o gruppi estremisti.
“È necessario un lavoro di squadra tra famiglia, scuola e istituzioni per proteggere i più giovani e sensibilizzarli sui rischi del web”, conclude Brighi.
L’attenzione resta alta, mentre le forze dell’ordine continuano a indagare su gruppi e comunità online che sfruttano le fragilità adolescenziali per manipolare e reclutare nuovi adepti. La battaglia contro i pericoli del dark web è solo all’inizio, ma la consapevolezza e la prevenzione possono fare la differenza.