Referendum 2011, Pdl: Romani e Santanchè sul carro dei vincitori?
Politica Lombardia

Referendum 2011, Pdl: Romani e Santanchè sul carro dei vincitori?

mercoledì 15 giugno, 2011

Iseo, 15 Giugno - E' strano questo referendum, non solo perchè ha raggiunto finalmente , dopo 16 anni di attesa, il quorum. E' strano anche perchè ha saputo, strada facendo, convincere i dubbiosi e anche gli iniziali contrari. Chi ha vinto allora e chi ha perso davvero questa volta ? Anche qui i contorni sono indefiniti, e vedrete come sfumeranno le singole posizioni con il tempo. Inizialmente hanno esultato i vari comitati promotori, poi Di Pietro, Bersani ed il Pd, i Grillini, l'Udc assieme all'intero terzo polo. Tutti vincitori, ed in parte è anche vero, sia pure con diversi ruoli e responsabilità.[MORE]

Fin qui nulla di male, lo strano invece comincia quando qualcuno, che si pensava sconfitto, dichiara però di aver vinto anche lui; Paolo Romani ad esempio. In una intervista alla Stampa il Minsitro ha dichiarato che i risultati non sono stati una batosta per il suo partito, visto che il quorum si è raggiunto grazie anche alla partecipazione convinta degli elettori del Pdl. Sarà anche vero, ma Romani si è scordato di aggiungere che questi elettori hanno deciso non ascoltando di certo i suoi consigli, o quelli del partito e del premier, visto che questi al contrario li sollecitavano ad imitarli, ad andare al mare mentre gli italiani votavano, o comunque a disertare, visto che era inutile votare. E che dire della Santanchè che addirittura ha dichiarato che “Se il referendum passa vuol dire che il paese è con noi. Il risultato secondo lei confermerebbe "la tendenza ad una contrarietà al nucleare, e l'allineamento alle scelte governative". Come si vede la faccia tosta non manca, e anche la malafede.

Gli unici che tacciono e non parlano a sproposito ?  Gli italiani e gli elettori che questa volta hanno vinto per davvero, in barba a Berlusconi, in barba alla Lega e a Bossi, non solo contro il nucleare o contro la privatizzazzione dell'acqua ma anche contro il principio che qualcuno possa essere diverso di fronte alla legge. Questa volta gli italiani hanno detto chiaro e tondo che ne hanno le scatole piene di questo governo e di questa classe dirigente, delle sue piccole e squallide furberie, esercitate anche in questo referendum. Il nostro Paese è stanco, e non vuole più sentirsi raccontare storie e storielle magari per fargli chiudere gli occhi o addormentarsi, o distogliersi dai reali problemi. Questa volta il messaggio è chiaro, anche se qualcuno non ha capito. Ora è giunto davvero il momento di cambiare, di voltare pagina, il vento spira in altre direzioni e gli italiani hanno steso le vele, pronti a navigare in mare aperto, se solo qualcuno saprà guidarli sulla retta via.

Ivan Zatti


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