Renzi sul palco di Repubblica "L'unica sinistra che in Europa vince è la nostra"
Politica Liguria

Renzi sul palco di Repubblica "L'unica sinistra che in Europa vince è la nostra"

sabato 6 giugno, 2015

GENOVA, 6 GIUGNO 2015 -  Matteo Renzi sul palco di Repubblica dialoga con il direttore Enzo Mauro, delle ultime elezioni, al tema della riforma della scuola, fino ad arrivare ai nuovi scandali che hanno coinvolto volti noti del PD nella vicenda di Mafia Capitale.

Renzi questa mattina a Genova per l'evento di Repubblica delle Idee ha esordito dicendo: "L'unica sinistra che in Europa ha ancora un risultato è la nostra". Ad una settimana dalle elezioni che ha visto perdere seguito al Pd in alcuni regioni, il premier commenta: "Mi dispiace per la Liguria ma non c'è partita: numericamente il Pd ha vinto e il Pd ha un consenso nel Paese che non ha nessuna sinistra europea"."Se abbiamo perso in Liguria abbiamo sbagliato noi, chi trova alibi sbaglia - aggiunge -. Se ha sbagliato, ha sbagliato il Pd e se ne deve fare carico il Pd. Da parte mia non sentirete mai una parola contro la Partita". E poi aggiunge: "Potete mandarci a casa, ma non potete fermarci". Perché "l'Italia è una bicicletta che sta in piedi soltanto se corre". Dopo le regionali - continua Renzi - "sicuramente il Pd deve fare una riflessione e ben venga. Ma cosa c'è fuori dal Pd? La Coalizione sociale, il Podemos italiano. Fuori dal Pd c'è Salvini ed il centrodestra. Per essere argine all'antipolitica dobbiamo darci una smossa ma essere consapevoli della situazione". Con la sua solita verve, Matteo Renzi non si lascia di certo intimorire nelle sue dichiarazioni. Ancora una volta ribadisce, riferendosi alla Legge Severino che "Il tempo delle leggi ad personam è finito. Noi non le facciamo", in riferimento all'ipotesi che il governo possa modificare la legge Severino per favorire Vincenzo De Luca in Campania. E aggiunge: "Andare oggi a cambiare quella norma sarebbe fare una legge ad personam. C'è una contraddizione della quale il Pd deve farsi carico"

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Per quanto riguarda le "sue riforme", Renzi le difende a spada tratta e dice: "Il Senato fotocopia della Camera è un errore tragico. Troveremo i punti di equilibrio ma in qualche modo bisogna chiudere". Poi passa alla nuova legge elettorale e fa riferimento anche al Jobs Act. E non importa se per arrivare a raggiungere "certi risultati" ha "dovuto mettere all'angolo" la minoranza interna al suo partito. "Sì, l'ho fatto, perché a un certo punto, dopo 13 mesi di votazioni, le riforme devono essere compiute. E perché sono molto più di sinistra rispetto alle parole di quelli che fanno solo convegni sul lavoro". Infine ritorna sul tema della riforma della scuola, e Renzi anche in questo caso assicura che "Siamo pronti a ragionare". E spiega: "Sulla scuola abbiamo bisogno di ascoltare, l'impressione che non ci confrontiamo è colpa di un racconto sbagliato da parte del governo. Stiamo discutendo, siamo pronti a ragionare. Discutiamo perché non si può fare riforma senza massimo coinvolgimento ma non cederemo a chi dall'alto di rendite di posizione pensa che la scuola sia intoccabile".

 

(foto:lapresse.it)

 


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