Sanità Molise, Colacci (UGL): “Il personale non può più reggere il peso della disorganizzazione. Chiediamo confronto diretto per risolvere criticità”


Sanità Molise, Colacci (UGL): “Il personale non può più reggere il peso della disorganizzazione. Chiediamo confronto diretto per risolvere criticità”
“Esprimiamo la più profonda preoccupazione per la crescente disorganizzazione del sistema sanitario pubblico regionale, che sta mettendo a dura prova la tenuta degli operatori del settore” dichiara Giovanni Colacci, segretario della UGL Salute Molise.
“In una fase delicata per l’ASREM, caratterizzata da ipotesi di riorganizzazione, uscita dal commissariamento e potenziali sinergie tra pubblico e privato, a pagarne il prezzo sono ancora una volta tecnici di radiologia, medici radiologi, infermieri e operatori socio-sanitari (OSS)” - prosegue il sindacalista che aggiunge – “Le recenti chiusure di strutture, gli accorpamenti di servizi e la totale assenza di una pianificazione chiara e condivisa stanno generando effetti devastanti sul personale, costretto a lavorare in condizioni di emergenza, con organici ormai ridotti all’osso.
Grave è anche la mancanza di chiarezza sulle modalità della tanto discussa collaborazione tra pubblico e privato. Viene naturale, allora, interrogarsi. Chi gestirà i servizi? Sarà utilizzato il personale ASREM, già in forte sottorganico, o si prevedono nuove assunzioni? Il timore fondato è che si tenti di spalmare le stesse risorse umane su più strutture, aumentando esponenzialmente i carichi di lavoro, lo stress e l’insicurezza, a discapito della qualità delle cure e della tutela dei lavoratori. In questo contesto, le recenti 9 assunzioni di infermieri a tempo determinato rappresentano una goccia nel mare, del tutto insufficiente a rispondere ai reali bisogni di un sistema sanitario in affanno.
Ribadiamo quindi con forza che la riorganizzazione sanitaria deve coinvolgere chi lavora ogni giorno nei reparti e non può essere frutto di decisioni calate dall’alto. Il superamento del commissariamento e il rispetto del Decreto Balduzzi devono avvenire attraverso una razionalizzazione equa e trasparente, che valorizzi le risorse esistenti e metta fine a logiche clientelari.
Basta considerare i professionisti della sanità – medici, infermieri, tecnici e OSS – come semplici “tappabuchi” per i turni: servono rispetto, tutele, chiarezza e condizioni di lavoro dignitose. Chiediamo quindi, con urgenza, l’apertura di un confronto diretto e risolutivo con la Regione e l’ASREM, per discutere piani, modalità operative e l’impatto reale della riorganizzazione sul personale. La sanità molisana ha bisogno di soluzioni concrete, non di slogan. I lavoratori meritano rispetto, non nuovi sacrifici” conclude Colacci.
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