Stop alle false notizie in rete. Un algoritmo per stanarle
Scienza & Tecnologia Lombardia

Stop alle false notizie in rete. Un algoritmo per stanarle

domenica 12 agosto, 2012

LOSANNA, 12 AGOSTO 2012. Internet ha rivoluzionato il mondo dell'informazione, stimolando la nascita di nuovi modi di fare giornalismo, dove è sempre più frequente la partecipazione dei cittadini alla diffusione della notizia, e creando un'ambiente in cui milioni di utenti condividono passioni, saperi, giudizi, opinioni esprimendosi in totale libertà. Questa libertà ha però permesso anche la diffusione di false notizie che hanno fatto il giro della rete, spesso a livello mondiale. Ora un algoritmo permetterà di risalire alla fonte della bufala, questo quanto riportato dalla Physical Rewiew Letters. Il sistema di indagine è stato studiato da Pedro C. Pinto, Patrick Thiran e Martin Vetterli dell’Ecole Polytechnique Federale di Losanna.[MORE]

Nell'era del web 2.0 una notizia pubblicata in rete può diffondersi velocemente grazie al tam-tam di condivisioni e ai commenti degli utenti, rendendo molto difficoltoso risalire alla fonte originale dell'informazione. Molte persone si sono così attivate, per divertimento, pettegolezzo, convenienza o altre ragioni a diffondere delle "bufale" in rete.

Il nuovo algoritmo si basa sullo stesso sistema utilizzato per la localizzazione di un cellulare, ma il suo studio è stato stimolato per l'utilizzo in campo epidemiologico permettendo già nel 2000 di individuare il villaggio di origine di un'epidemia di colera diffusasi in Sud Africa. Non solo, nel 2001 fu utilizzato per risalire a uno degli attentatori dell'11 settembre. Ora lo stesso metodo d'indagine è stato perfezionato per essere adattato alla rete, così da rendere possibile l'individuazione dell'origine delle false notizie che circolano in Internet.

Inutile dire che la sua applicazione sarà destinata principalmente a problemi riguardanti la sicurezza e la diffusione di epidemie, anche se di sicuro susciterà l'interesse di chi si dedica allo studio dei social network, inoltre il nuovo algoritmo potrebbe essere efficace nell'individuazione della fonte di spam e virus informatici.

(immagine da http://seesound.it)

Fabio Brambilla Pisoni


Autore
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