"The Maybe": l'attrice Tilda Swinton esposta al MoMA di New York
Cultura e Spettacolo

"The Maybe": l'attrice Tilda Swinton esposta al MoMA di New York

mercoledì 27 marzo, 2013

NEW YORK, 27 MARZO 2013 - Gli eventi che non ti aspetti. Chi lo scorso 23 marzo ha avuto la fortuna di visitare il MoMA di New York, oltre a godere delle innumerevoli e inestimabili opere di arte moderna e contemporanea presenti nel museo (per chi non lo ricordasse le pareti del MoMA custodiscono opere di Cézanne, Monet, Picasso e ancora Pollock, Rothko, etc.), ha anche assistito ad una curiosa quanto accattivante performance dell’attrice britannica Tilde Swinton.

Sia chiaro nulla che abbia a vedere con il mondo del cinema. Nulla che rimandi nemmeno lontanamente alla strega cattiva e glaciale interpretata nel film Le Cronache di Narnia, né con l’angelo Gabriele che sempre la stessa Swinton interpreta nel film Costantine.

La brava e famosa attrice britannica si è voluta questa volta concedere ad un’inconsueta giornata di “riposo”, prestandosi alla creatività artistica dell’inglese Cornelia Parker. Accade così che, per l’intero orario di apertura del museo, Tilde Swinton sia diventata protagonista di un’installazione dal titolo “The Maybe, ovvero “Il Forse”. Distesa per sette ore su un piccolo materasso collocato all’interno di una teca di vetro, con a disposizione soltanto una brocca d’acqua e un paio d’occhiali, l’attrice ha riposato, per l’appunto, dinanzi a curiosi ed increduli visitatori.[MORE]

Eppure non è la prima volta che ciò accade. La stessa installazione, infatti, è stata già presentata nel 1995 alla Serpentine Gallary di Londra e l’anno successivo al museo Barocco di Roma. Per di più l’esposizione londinese, oltre ad attrarre circa 20 mila visitatori, valse perfino una nomination al più importante premio d’arte contemporanea del Regno Unito: il Turner Prize. Anche questa volta è stato annunciato che l’evento verrà ripetuto al MoMA per almeno altre cinque volte fino alla fine del 2013, ma senza alcun preavviso e ogni volta in un posto diverso del museo.

“Artista vivente, vetro, acciaio, materasso, cuscino, lenzuola, acqua e occhiali”. È con queste poche parole che l’opera d’arte di Cornelia Parker viene descritta. Parole dal sapore essenziale ma che si dimostrano del tutto incuranti del tentativo di spiegare la ragionevolezza dell’opera stessa. Ma questa, probabilmente, è la vera fortuna di ogni artista: la capacità e il diritto di guardare le cose, anche le più banali, senza l’obbligo di valutarle o tantomeno di spiegarle. Forse!

Immagine da www.selectism.com

Giovanni Maria Elia


Autore
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