Ultimo saluto a Papa Francesco (LIVE): sabato il funerale degli ultimi. Corteo a passo d’uomo per le vie di Roma (VIdeo)


Oltre 90mila fedeli hanno reso omaggio alla salma. Il 26 aprile l’addio a Papa Francesco: ai funerali anche migranti, senzatetto e detenuti. Dal 27 sarà possibile visitare la tomba.
ROMA — È l’ultimo giorno per rendere omaggio a Papa Francesco nella Basilica di San Pietro, dove la salma continua a ricevere un flusso incessante di fedeli. Oltre 90mila persone hanno già espresso il proprio affetto e la propria gratitudine a colui che ha segnato la storia recente della Chiesa, con gesti semplici e parole profonde.
Il momento più toccante sarà sabato 26 aprile, giorno delle esequie. Non sarà un funerale come gli altri: sarà il funerale degli “ultimi”, così come avrebbe voluto il Papa venuto dalla fine del mondo. In prima fila ci saranno migranti, clochard, detenuti. Nessun privilegio, nessuna distanza: accanto ai potenti, ci saranno i più fragili. Quelli a cui Francesco ha sempre rivolto il suo sguardo, la sua voce, la sua croce.
Il corteo a passo d’uomo e l’abbraccio di Roma
Il corteo funebre partirà da San Pietro per raggiungere la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove sarà sepolto. Lo farà a passo d’uomo, attraversando la città lentamente, per permettere a chiunque lo desideri di affacciarsi e porgere un ultimo saluto a Francesco, il Vescovo di Roma per dodici anni.
Un gesto simbolico, coerente con il suo pontificato: camminare con il popolo, farsi vedere da tutti, restare vicino anche nel passaggio finale.
Una tomba semplice, come la sua vita
A custodire le spoglie di Papa Francesco sarà un marmo ligure, proveniente dalla terra dei suoi nonni. Sulla lapide solo una parola incisa: "Franciscus", accompagnata dalla sua croce pettorale in argento, quella che ha portato con sé per dodici anni, diventata simbolo di un papato vissuto nell’essenzialità.
Dal 27 aprile, la tomba sarà accessibile ai visitatori che vorranno rendere omaggio al Pontefice che ha cambiato il volto della Chiesa, scegliendo il nome di un santo e uno stile di vita ispirato alla povertà e alla misericordia.
Il saluto di una città e di un’epoca
Roma, la sua città, lo abbraccia per l’ultima volta. È qui che ha scelto di vivere, parlare, amare. È qui che torna, tra la sua gente, a passo d’uomo. In silenzio, ma con il cuore colmo di un’eredità spirituale che difficilmente sarà dimenticata.