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Arrestato Elio Ciolini, depistatore della strage di Bologna

Davide Scaglione
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Arrestato Elio Ciolini, depistatore della strage di Bologna
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FIRENZE, 06 SETTEMBRE 2012- Elio Ciolini, 66 anni, è stato arrestato in Romania. Ciolini è stato bloccato con documenti falsi all'aeroporto di Otopeni, proveniente da Zurigo, dove attualmente risiede. Ricercato dalle autorità italiane per depistaggio delle indagini relative alla strage di Bologna del 2 agosto 1980, è stato interrogato in tribunale a Bucarest e quindi preso in custodia dalla polizia della capitale romena. 

Ciolini, nato a Firenze il 18 agosto 1946, è stato più volte al centro di oscure storie di rivelazioni più o meno attendibili (per lo più false), e negli ultimi anni coinvolto in casi di truffe milionarie e di aggiotaggio. Attualmente insieme con l'agente Fifa Vinicio Fioranelli e all'imprenditore tedesco Volker Flick, è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione di titoli falsi.

Il suo "depistaggio" più eclatante è stato quello delle indagini sulla strage alla Stazione di Bologna. Nel 1982, quando era detenuto per truffa nel carcere svizzero di Champ Dollon, Ciolini riferì al giudice bolognese Aldo Gentile che la strage era stata ideata dalla fantomatica Loggia massonica "Montecarlo", emanazione della P2, ai neofascisti di Stefano Delle Chiaie. La strage, secondo Ciolini, sarebbe stata eseguita dal tedesco Fiebelkorn e dal francese Danet e sarebbe servita a coprire una grande operazione finanziaria Eni-Petromin.

Ciolini disse che la loggia "Montecarlo" era inserita nella "Trilateral", che descrisse come una organizzazione terroristica. In seguito cercò di ritrattare tutto, indicando i giudici destinatari della sua testimonianza "come consapevoli strumenti" dell'inquinamento delle indagini sul caso. Dopo la sua scarcerazione in Svizzera Ciolini è stato processato e condannato a nove anni di carcere (quattro condonati) per calunnia dalla giustizia italiana.

Nel 1991 Ciolini fu nuovamente arrestato a Firenze. In un’intervista rilasciata durante la latitanza aveva riferito di appartenere ad un "servizio per la lotta al comunismo che fa capo alla Nato".

Nel 1992 Ciolini lanciò un allarme su un presunto "golpe" o piano di destabilizzazione che fu raccolto dal Viminale e tradotto in una circolare ai prefetti che suscitò un vespaio di polemiche. In seguito le rivelazioni di Ciolini su una riunione in Jugoslavia, in cui la mafia avrebbe pianificato la strategia dello stragismo, egli stesso finì nell'inchiesta "Sistemi criminali" sull'ipotesi di un piano eversivo finalizzato alla divisione dello Stato condotto dai vertici di Cosa Nostra con l’appoggio di un Sistema criminale, costituito dalla massoneria deviata, da elementi dell'eversione nera e dai servizi segreti deviati. Il procedimento che vedeva tra i vari indagati, l'ex capo della P2 Licio Gelli, l'estremista neofascista Stefano Delle Chiaie, il capo di Cosa nostra Totò Riina è stato archiviato nel marzo 2000 dalla procura di Palermo.[MORE]

Davide Scaglione


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Scritto da Davide Scaglione

Giornalista di InfoOggi

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