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Berlusconi alla Camera: è stato solo un incidente parlamentare

Emiliano Colacchi
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Berlusconi alla Camera: è stato solo un incidente parlamentare
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ROMA, 13 OTTOBRE 2011. In un’aula andata deserta dalle opposizioni in segno di protesta contro le modalità prescelte dal Presidente del consiglio dei ministri per fronteggiare l’incidente del voto fallito sul rendiconto generale dello Stato, Berlusconi ha illustrato alla Camera dei deputati la comunicazione su cui ha posto il voto di fiducia programmato per la giornata di domani. Il capo di governo ha ribadito, pur presentando le sue personali scuse, che di incidente parlamentare si è trattato e non di un atto di sfiducia politica della maggioranza nei confronti del governo.[MORE]

A parere del governo, suffragato dall’opinione di alcuni costituzionalisti tra cui Valerio Onida, la bocciatura del rendiconto generale non comporta l’obbligo di dimissioni, trattandosi di una legge formale dovuta dal parlamento e non di un atto con contenuto politico. Berlusconi, adempiendo all’invito del Presidente della Repubblica, ha poi indicato il percorso d’uscita dalla crisi istituzionale innescata dalla non approvazione dell’art. 1 del rendiconto. Una volta incassata la fiducia sulle comunicazioni, il governo si impegna a presentare un nuovo disegno di legge di rendicontazione, con in aggiunta le tabelle di rendiconto dei diversi centri di spesa statali.

Sul nuovo ddl verrà effettuato il giudizio di parificazione della Corte dei conti, dopo il quale verrà chiamato a pronunciarsi il Senato. In effetti, la legge che disciplina il funzionamento del bilancio pubblico non ricomprende la legge di rendiconto tra gli atti che richiedono una stretta adesione del Parlamento all’azione di governo, come la legge di bilancio e di stabilità. La sanatoria all’incidente parlamentare, nella lettura che ne dà il governo, è possibile vista la natura essenzialmente formale della rendicontazione del bilancio 2010.


Il senso dell’intervento di Silvio Berlusconi non è sembrato in linea con le scuse per l’incidente parlamentare che avrebbero richiesto una maggiore moderazione nei toni. Invece, il Presidente del consiglio ha preferito deridere ogni ipotesi di governo alternativo al suo, considerando il regime politico attuale indiscutibilmente bipolare. Il regime bipolare puro comporta una sola alternativa ad un governo sfiduciato: il ricorso alle elezioni anticipate. Ipotesi di governi di decantazione e di transizione non sono contemplati in un regime parlamentare maggioritario.

In realtà, il carattere bipolare della democrazia italiana non è un dato acquisito ed anzi rappresenta l’oggetto privilegiato dell’attacco di quelle forze politiche, innanzitutto di formazione cattolica, che denunciano le inefficienze della democrazia dell’alternanza. Alla vigilia dell’incontro delle associazioni cattoliche di Todi, il contrattacco di Berlusconi sembra prosciugare i canali di una nuova intesa con il mondo cattolico e moderato che rappresentava una delle ragioni del mandato del segretario del Pdl Angelino Alfano.

 

Emiliano Colacchi
 


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Scritto da Emiliano Colacchi

Giornalista di InfoOggi

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