Calabria, Scopelliti le spara grosse
Editoriale Calabria

Calabria, Scopelliti le spara grosse

martedì 16 ottobre, 2012

Ma cos’ha in testa il governatore Scopelliti? Accusare, durante la conferenza stampa di stamattina tre giornalisti come Giuseppe Baldessarro, Sandro Ruotolo e Lucio Musolino di complottare alle sue spalle alle spalle della Calabria forse è un tantino esagerato.[MORE]

Una presunta lobby di giornalisti, secondo lui, tirerebbe le fila di questo cospirazione “Esiste un sistema che vede in campo una cerchia ristretta di giornalisti che non hanno interesse per il bene della Calabria”, avrebbe esordito così Giuseppe Scopelliti continuando sulla stessa scia quando gli viene chiesto della sua apparizione televisiva ad “In Onda” su La7 e dell’intervento da Reggio Calabria, in collegamento con David Parenzo, di un manifestante che ha sottolineato come lo scioglimento del Comune di Reggio non sia un bel biglietto da visita.

Da questa domanda Scopelliti entra nel tunnel complotto, secondo la sua versione o meglio la versione di alcuni suoi amici, il giornalista David Parenzo avrebbe incontrato sabato mattina, Musolino, Ruotolo e Baldessarro, che lo avrebbero influenzato sulla conduzione del dibattito in strada. I suoi amici li avrebbero visti. Inizialmente si era parlato di Sandro Ruotolo, inviato di La7 per “Servizio Pubblico” realmente presente a Reggio Calabria, poi in una nota il presidente ha corretto il tiro facendo riferimento al fratello di Sandro, Guido Ruotolo de “La Stampa”, che da Reggio in verità era andato via il giorno prima. Insomma di quale Ruotolo si tratta? Ne è nata una barzelletta, come quelle di cui parla lo stesso Scopelliti facendo riferimento alle presunte intercettazioni in cui due indagati parlano di voti comprati, peccato che in questo caso la barzelletta non faccia ridere.

Immediate le reazioni dei giornalisti chiamati in causa. Ruotolo, Baldessarro e Musolino rispondono con una stessa nota “Il governatore prende lucciole per lanterne. Nessuno di noi tre ha incontrato David Parenzo prima della trasmissione In onda. Di noi tre solo Sandro Ruotolo conosce il collega di La7 che ha visto il giorno dopo in albergo”.

“Il governatore della Calabria più che occuparsi dei giornalisti presenti a Reggio Calabria si occupasse delle istanze del suo territorio e dei suoi cittadini. Faccia fare a noi, invece, il nostro lavoro. Lui lo può criticare, come tutti gli spettatori”, la replica di David Parenzo, che aggiunge, senza troppi giri di parole, che querelerà il governatore se non ritratterà le sue dichiarazioni e che con i soldi del risarcimento danni acquisterà una casa a Reggio Calabria per aiutare l’economia del territorio.

Sui loro profili di Facebook gli interessati hanno già ricevuto commenti di sostegno.

Insomma non bastavano le dichiarazioni di Scopelliti ospite in trasmissione che ha dichiarato “La ‘ndrangheta non c’è solo a Reggio Calabria c’è in tutti gli ambienti politici d’Italia”, come una sorta di giustificazione ai presunti rapporti di contiguità. Questa frase oltre a potersi prestare a diverse interpretazioni, sembra quasi un’ammissione o forse una legittimazione della città calabrese, come a dire “La ‘ndrangheta? L’abbiamo inventata noi, è un brand autoctono, il più grande made in italy mai esistito, dunque chi se non i calabresi sono legittimati ad avere rapporti di contiguità con la criminalità organizzata?”.

La domanda oltre che ironica ha dell’inquietante.

Clara Varano

 


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