Calcio Champions: Super Inter a Lisbona, Benfica battuto 2-0! Il commento e interviste nel post-partita
Sport Lombardia Milano

Calcio Champions: Super Inter a Lisbona, Benfica battuto 2-0! Il commento e interviste nel post-partita

mercoledì 12 aprile, 2023

Nell'andata dei quarti di finale i nerazzurri segnano due volte nella ripresa: apre Barella, raddoppia Lukaku su rigore. Il ritorno mercoledì 19 a San Siro

L'Inter trionfa nel primo round dei quarti di finale di UEFA Champions League e torna da Lisbona dopo aver messo in campo una prestazione perfetta e di cuore e due gol firmati da Barella e Lukaku.

Le parole del tecnico nerazzurro al termine della vittoria contro il Benfica Inzaghi: "grandissima partita, abbiamo lavorato da squadra"

"I ragazzi hanno fatto una grandissima partita, siamo stati determinati e compatti contro una squadra forte e in uno stadio molto caldo. Sono molto soddisfatto ma è solo il primo round contro una squadra che sa giocarsela su tutti i campi, abbiamo un vantaggio ma nulla è chiuso. Nelle ultime partite non è arrivato il risultato ma le prestazioni erano state ottime. È la quarta partita in 10 giorni, la terza trasferta, siamo in un momento di fatica ma i ragazzi sono andati oltre, ci godiamo una bella serata ma sono solo i primi 90 minuti, dovremo essere bravi a replicare una gara così a Milano. Ero molto speranzoso perché la squadra creava e giocava, quindi noi dobbiamo essere bravi a essere lucidi e analizzare quello che succede sul campo. Abbiamo fatto un'ottima gara, di corsa, aggressività e determinazione. Sappiamo che sono solo i primi 90 minuti ma siamo stati molto bravi in entrambe le fasi, concedendo molto poco".

L'Inter vince al da Luz: le parole dei protagonisti

Lukaku, Mkhitaryan, Onana: i commenti a caldo e le emozioni nerazzurre dopo la bellissima vittoria di Lisbona contro il Benfica

Romelu Lukaku
Due gol per una vittoria bellissima e importantissima che consegna all'Inter il primo atto dei quarti di finale di Champios League. Dallo stadio da Luz tutte le emozioni e le parole del post gara:

“Il rigore è tutto testa, concentrazione e preparazione. Io non ascolto nessuno, sono solo concentrato sulla palla. Devo sempre guardare avanti e provare ad aiutare la squadra in tutti i modi, sto dando tanto come gli altri giocatori, abbiamo la responsabilità di fare bene per questa società. Abbiamo fatto una partita intelligente, potevamo fare altri gol ma 2-0 contro una squadra come questa è un risultato importante, dobbiamo fare queste prestazioni anche in campionato, dobbiamo fare bene su tutti i fronti. Ci siamo preparati bene per questo match, l'abbiamo approcciata con tanta voglia e siamo stati capaci di fare la differenza. Abbiamo un bel vantaggio ma dobbiamo ancora guadagnarci il passaggio del turno: è un momento importante, cerchiamo di andare più avanti possibile.”

Henrikh Mkhitaryan

“Abbiamo messo in campo cuore, testa e intelligenza. Era una partita difficilissima ma abbiamo dimostrato di poter giocare al meglio e vincere partite così, abbiamo giocatori e una squadra di qualità. Abbiamo lottato, giocato in tutte le parti del campo e abbiamo dimostrato che siamo venuti per vincere. Siamo contenti, ora pensiamo al Monza, poi al ritorno perché dobbiamo vincere un’altra partita per andare in semifinale.”

Andrè Onana
“Sono molto contento del lavoro della squadra, abbiamo fatto un’ottima partita e conquistato una vittoria importante contro un avversario forte. Sarà difficile anche in casa al ritorno perché il Benfica è un’ottima formazione. Siamo una grande squadra e dobbiamo dimostrarlo anche nel prossimo match contro il Monza, poi dobbiamo fare un’altra grande partita al ritorno, come oggi. Dobbiamo lottare su tutti i fronti, sono molto contento del lavoro che stiamo facendo.”

La cronaca

Nell'andata dei quarti di finale i nerazzurri segnano due volte nella ripresa: apre Barella, raddoppia Lukaku su rigore. Il ritorno mercoledì 19 a San Siro

Portogallo, dolce Portogallo. Meno di un mese fa ripartivamo da Oporto con la qualificazione agli ottavi in tasca, senza gol ma con una prestazione di squadra, compatta, giusta. Ora ripartiamo da Lisbona con due gol bellissimi, un 2-0 inappuntabile, un primo round colorato di nerazzurro. Siamo solo a metà del cammino in questi quarti di finale, ma l'Inter che torna a Milano dal Portogallo lo fa con negli occhi e nel cuore di tutti i tifosi presenti al Da Luz e seduti davanti alla TV una carica unica e speciale. E una convinzione: questa squadra, in questa Champions League, continua a essere speciale

Da Lisbona ripartiamo con immagini limpide, vivide, di quanto successo. Le chiusure di Matteo Darmian, la sapienza tecnico-tattica di Mkhitaryan e Brozovic, le parabole disegnate da Alessandro Bastoni. E poi: lo stacco imperioso di Nicolò Barella, l'onnipresente, per il gol del vantaggio. L'implacabilità di Romelu Lukaku, ancora a segno dal dischetto, imperturbabile nel battere Vlachodimos, che pur aveva intuito. E poi André Onana, che al 94' ha inchiodato il pallone ai suoi guanti, evitando il possibile gol dei padroni di casa. Eccola l'Inter. Dentro ci sono tutti: da Acerbi a Dumfries, da Dimarco a Dzeko e Lautaro, da Gosens, Correa e D'Ambrosio che sono entrati in corsa con il piglio perfetto. Il frastuono del Da Luz, il cervello sgombro da cattivi pensieri. L'Inter approccia alla grande il match, consapevole delle armi del Benfica: non solo l'entusiasmo, per la squadra di Schmidt, imbattuta in Champions e con due sole sconfitte in tutta la stagione. Ma anche pressing, contro-pressing, qualità. L'Inter è squadra, lancia segnali importanti, poi nella fase centrale della prima frazione rallenta, subisce le avanzate portoghesi, resta in piedi grazie a Onana. Poi si riaffaccia in avanti: Brozovic gestisce i tempi, Mkhitaryan è ovunque, Barella col passare dei minuti diventa incontenibile. Il 23 si smarca, accelera, si propone, sforna assist. Per due volte cerca i compagni con traiettorie illeggibili per la difesa: Dzeko non arriva di testa, Dimarco mette al centro ma non trova Lautaro. 0-0 al riposo, ma il Benfica è pieno di dubbi, perchè l'Inter ha gamba, sa quando andare ad aggredire. E lo fa, colpendo dopo 6 minuti. La traiettoria che Bastoni disegna dalla fascia sinistra, dalla trequarti, è incredibile: un cross che vola fino al secondo palo, dove Barella arriva puntuale all'appuntamento. Stacco, colpo di testa, gol, con la palla che impiega attimi lunghissimi prima di gonfiare la rete. Una scarica di gioia per i tifosi nerazzurri: al Da Luz rimbombano solo i cori interisti. I tecnici pescano dalla panchina, Inzaghi cambia più di Schmidt: mette Gosens, Correa e Lukaku e prova a dare il colpo del K.O. al Benfica. Correa è subito pimpante e mette in porta Mkhitaryan, stoppato da Vlachodimos. I portoghesi non possono stare a guardare, ma non sono realmente pericolosi. L'Inter invece ha la testa libera, e la concentrazione al massimo. Le chiusure difensive sono importanti, le ripartenze velenose. Barella ci prova da fuori, poi Bastoni disegna lo stesso assist fatto per Barella: ne beneficia Dumfries, ma Vlachodimos e poi Morato gli negano la gioia del gol. Clamoroso, ma da lì a poco l'Inter raddoppia. Sempre Dumfries dalla destra va al cross e trova il tocco di mano di Joao Mario: Oliver assegna il rigore grazie al VAR. E dal dischetto, implacabile, ecco Romelu: Lukaku incrocia, Vlachodimos intuisce ma non può parare. 2-0 che rischia di diventare un tris quando Gosens non trova la deviazione su una grande cavalcata di Dumfries. Si lotta fino al 94' quando Onana inchioda il diagonale a botta sicura di Gonçalo Ramos. Una partita chiusa letteralmente dalla parata del numero 24, che manda l'Inter sull'aereo per Milano con in tasca un 2-0 prezioso in vista del ritorno.

Portogallo, dolce Portogallo. Meno di un mese fa ripartivamo da Oporto con la qualificazione agli ottavi in tasca, senza gol ma con una prestazione di squadra, compatta, giusta. Ora ripartiamo da Lisbona con due gol bellissimi, un 2-0 inappuntabile, un primo round colorato di nerazzurro. Siamo solo a metà del cammino in questi quarti di finale, ma l'Inter che torna a Milano dal Portogallo lo fa con negli occhi e nel cuore di tutti i tifosi presenti al Da Luz e seduti davanti alla TV una carica unica e speciale. E una convinzione: questa squadra, in questa Champions League, continua a essere speciale

Da Lisbona ripartiamo con immagini limpide, vivide, di quanto successo. Le chiusure di Matteo Darmian, la sapienza tecnico-tattica di Mkhitaryan e Brozovic, le parabole disegnate da Alessandro Bastoni. E poi: lo stacco imperioso di Nicolò Barella, l'onnipresente, per il gol del vantaggio. L'implacabilità di Romelu Lukaku, ancora a segno dal dischetto, imperturbabile nel battere Vlachodimos, che pur aveva intuito. E poi André Onana, che al 94' ha inchiodato il pallone ai suoi guanti, evitando il possibile gol dei padroni di casa. Eccola l'Inter. Dentro ci sono tutti: da Acerbi a Dumfries, da Dimarco a Dzeko e Lautaro, da Gosens, Correa e D'Ambrosio che sono entrati in corsa con il piglio perfetto. Il frastuono del Da Luz, il cervello sgombro da cattivi pensieri. L'Inter approccia alla grande il match, consapevole delle armi del Benfica: non solo l'entusiasmo, per la squadra di Schmidt, imbattuta in Champions e con due sole sconfitte in tutta la stagione. Ma anche pressing, contro-pressing, qualità. L'Inter è squadra, lancia segnali importanti, poi nella fase centrale della prima frazione rallenta, subisce le avanzate portoghesi, resta in piedi grazie a Onana. Poi si riaffaccia in avanti: Brozovic gestisce i tempi, Mkhitaryan è ovunque, Barella col passare dei minuti diventa incontenibile. Il 23 si smarca, accelera, si propone, sforna assist. Per due volte cerca i compagni con traiettorie illeggibili per la difesa: Dzeko non arriva di testa, Dimarco mette al centro ma non trova Lautaro. 0-0 al riposo, ma il Benfica è pieno di dubbi, perchè l'Inter ha gamba, sa quando andare ad aggredire. E lo fa, colpendo dopo 6 minuti. La traiettoria che Bastoni disegna dalla fascia sinistra, dalla trequarti, è incredibile: un cross che vola fino al secondo palo, dove Barella arriva puntuale all'appuntamento. Stacco, colpo di testa, gol, con la palla che impiega attimi lunghissimi prima di gonfiare la rete. Una scarica di gioia per i tifosi nerazzurri: al Da Luz rimbombano solo i cori interisti. I tecnici pescano dalla panchina, Inzaghi cambia più di Schmidt: mette Gosens, Correa e Lukaku e prova a dare il colpo del K.O. al Benfica. Correa è subito pimpante e mette in porta Mkhitaryan, stoppato da Vlachodimos. I portoghesi non possono stare a guardare, ma non sono realmente pericolosi. L'Inter invece ha la testa libera, e la concentrazione al massimo. Le chiusure difensive sono importanti, le ripartenze velenose. Barella ci prova da fuori, poi Bastoni disegna lo stesso assist fatto per Barella: ne beneficia Dumfries, ma Vlachodimos e poi Morato gli negano la gioia del gol. Clamoroso, ma da lì a poco l'Inter raddoppia. Sempre Dumfries dalla destra va al cross e trova il tocco di mano di Joao Mario: Oliver assegna il rigore grazie al VAR. E dal dischetto, implacabile, ecco Romelu: Lukaku incrocia, Vlachodimos intuisce ma non può parare. 2-0 che rischia di diventare un tris quando Gosens non trova la deviazione su una grande cavalcata di Dumfries. Si lotta fino al 94' quando Onana inchioda il diagonale a botta sicura di Gonçalo Ramos. Una partita chiusa letteralmente dalla parata del numero 24, che manda l'Inter sull'aereo per Milano con in tasca un 2-0 prezioso in vista del ritorno.

PAGELLE
BENFICA

Vlachodimos 6,5 – Non può nulla sul colpo di testa di Barella. Parate importanti su Mkhitaryan e su Dumfries

Gilberto 5 – Classico terzino brasiliano: bene quando c’è da attaccare, male quando bisogna difendere.

Antonio Silva 6 – Commette qualche ingenuità che ci sta alla sua età, ma nel complesso esce benino dal match.

Morato 6 – Sostituire Otamendi è complicato, salva su Dumfries nella ripresa.

Grimaldo 5,5 – Quando spinge è quasi imprendibile. Nella ripresa sparisce.

Florentino 6 – Gioca a testa alta cercando di sfruttare sempre la sua qualità. Ma è un po’ lento. Dal 64′ Neres 5 – Vuole strafare e spesso si marca da solo.

Rafa Silva 6,5 – Si accende a intermittenza, ma è un pericolo costante.

Joao Mario 6 – Si fa trovare ovunque dando una grande mano pure in fase difensiva. Poi il ‘regalo’ dell’ex.

Aursnes 6 – Più interno che esterno. Così il Benfica non va in inferiorità a metà campo e Grimaldo ha più campo.

Goncalo Ramos 4 – Era il più atteso, ma gioca troppo spalle alla porta perdendo tanti palloni. Nel recupero si divora l’1-2.

All. Schmidt 5 – Mette in campo una squadra troppo presuntuosa che non riesce a fare cose diverse quando la partita prende una brutta piega.

INTER

Onana 7 – Mura di petto la conclusione ravvicinata di Rafa Silva. Sicuro coi piedi, paratona su Ramos allo scadere.

Darmian 7 – Non ha paura di rischiare giocando d’anticipo. Sempre ben posizionato, prestazione ai livelli di Oporto.

Acerbi 7,5 – Un partitone. Nell’uno contro uno insuperabile, chiedere a Goncalo Ramos.

Bastoni 7,5 – Difende e gioca a testa alta spigendosi in avanti. Che palla a Barella… Il miglior Bastoni. Dal 91′ De Vrij s.v.

Dumfries 6 – Nel primo tempo è un continuo dare la palla all’indietro. nella ripresa prende coraggio andando vicino al raddoppio e ‘procurandosi’ il calcio di rigore. Dall’86’ D’Ambrosio s.v.

Barella 7,5 – Finalmente una serata da Barella. Qualità, quantità e carattere. E un gol – che mancava da ottobre – pesantissimo.

Brozovic 6,5 – Non sente il peso delle responsabilità. Dedito alla causa quando c’è da contrastare, alla fine perde però un pallone che sarebbe potuto costare carissimo.

Mkhitaryan 7 – Una piovra. Spreca un’ottima occasione per il raddoppio.

Dimarco 6,5 – Comincia impaurito commettendo un paio di sciocchezze, poi la sua gara sale di livello. Dal 62′ Gosens 6 – Non sfrutta una buonissima chance per il tris.

Dzeko 5,5 – Un po’ lasciato solo nel primo tempo, in cui fatica a tener palla. Meglio comunque delle ultime uscite. Dal 62′ Lukaku 7,5 – Va a lottare su ogni pallone cercando di far restare alta la squadra. Dal dischetto è implacabile, come sempre.

Lautaro 5,5 – Ci prova, però non è proprio serata. Entrato nel tunnel in cui entra ogni stagione, Inzaghi deve sperare che sia vicino all’uscita. Dal 62′ Correa 7 – Assist a Mkhitaryan che poteva valere il due a zero.

All.Inzaghi 8 – Aveva chiesto testa e cuore e la squadra lo ha accontentato giocando una grande partita in casa di un Benfica che quest’anno in Champions non aveva mai perso. Cambi tutti vincenti, alla faccia delle critiche (soprattutto interne) ora la semifinale è a davvero a un passo.

Arbitro Oliver 6,5 – Il Var lo salva sul tocco col braccio di Joao Mario. Nel complesso arbitra bene, ‘graziando’ Darmian e Rafa Silva. Giusto non dare rigore ai lusitani per il contatto Bastoni-Ramos, il Var gli dà ragione.

TABELLINO

BENFICA-INTER 0-2
51′ Barella, 82′ rig.Lukaku

BENFICA (4-2-3-1): Vlachodimos, Gilberto, Antonio Silva, Morato, Grimaldo, Chiquinho, Florentino (64′ Neres), Rafa Silva, Joao Mario, Aursnes, Goncalo Ramos. All.: Schmidt

INTER (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni (91′ de Vrij); Dumfries (86′ D’Ambrosio), Barella, Brozovic, Mkhitaryan; Dimarco (62′ Gosens); Dzeko (62′ Lukaku), Lautaro (62′ Correa). All.: Inzaghi

ARBITRO: Oliver (ING)
VAR: van Boekel
AMMONITI: Antonio Silva, Brozovic, Dzeko


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