Cina: addio alla politica del figlio unico
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Cina: addio alla politica del figlio unico

sabato 28 dicembre, 2013

PECHINO, 28 DICEMBRE 2013 - Si allenta la presa di posizione decennale del Governo cinese sul controllo delle nascite: se in passato le campagne di sensibilizzazione puntavano alla famiglia con un solo figlio, o al massimo due, oggi Pechino cambia rotta.

Le voci che qualcosa stava per cambiare si avvertivano già il 12 Novembre 2013, quando il Presidente Xi Jinping aveva annunciato il nuovo provvedimento, accanto a quello dei campi di lavoro per la rieducazione. Le due iniziative sono state accolte con avore dai cinesi, ma un grosso "MA" potrebbe far saltare i piani di Xi Jinping.[MORE]

Anzitutto, il provvedimento è rivoluzionario, perché coinvolge il 63% dei cittadini cinesi, per una legge che è rimasta sostanzialmente invariata dal 1980. Il cambiamento demografico, quindi, è destinato a percorrere tappe graduali e forzate prima che la Cina si riprenda da così tanti anni di controllo delle nascite.In più, a dire l'ultima parola saranno le province, in base alle esigenze e anche dallo spazio disponibile.

Come mai questo cambiamento? La popolazione cinese sta invecchiando e questo crea non pochi disagi, anche a livello culturale: il figlio unico deve occuparsi di sei persone, tra genitori e nonni, con l'allungamento delle aspettative di vita. Se con il controllo delle nascite si è riusciti a evitare quattrocentomila nuovi individui, è anche vero che per i figli unici sarà difficile riuscire nell'obbligo morale tradizionalista cinese.

Per i sociologi, è difficile tenere più di un figlio, non tanto per motivi di fertilità, ma soprattutto per motivi economici: spesso, per gli studi universitari di un figlio unico, contribuiscono anche i nonni (anche se i genitori lavorano entrambi). Dare la possibilità di avere più figli non basta, se dietro non c'è una seria politica in favore della famiglia, e questo vale anche in Cina.

La nuova legge stabilisce che chi è figlio unico, potrà avere più di un figlio: fino a oggi questo era vietato, se non con le dovute eccezioni. Per esempio, il divieto non si applicava a chi lavorava nelle campagne di riso e per chi apparteneva a minoranze etniche da preservare.

I primi calcoli demografici partiranno nei primi tre mesi del 2014, quando il Governo cinese darà il via ufficiale alla legge.

Fonte: LaStampa.it

Annarita Faggioni


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