Corriere della Sera, dal primo novembre parte la cassa integrazione
Economia Lombardia

Corriere della Sera, dal primo novembre parte la cassa integrazione

domenica 6 ottobre, 2013

MILANO, 06 SETTEMBRE 2013 – Che l’editoria italiana non stia attraversando un bel periodo sotto il profilo economico, non è – purtroppo – una novità: «La persistenza della congiuntura economica avversa, da un lato, e la rapida trasformazione del mercato dei media, dall’altro, stanno esponendo l’intero sistema editoriale italiano a una crisi profonda, con conseguenze che non potranno che essere sistemiche», ha dichiarato Giovanni Legnini - sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’editoria - nel corso di un’audizione – lo scorso 23 luglio -davanti alla commissione Affari Costituzionali del Senato. Sta di fatto che sapere che – il Corriere della Sera dal primo novembre darà il via la cassa integrazione dei giornalisti per un giorno a testa nel biennio, suscita qualche effetto.

Inoltre, il piano dei tagli approvato per far fronte alla crisi prevede anche i prepensionamenti (previo rifinanziamento dell’ammortizzatore) e pensionamenti con incentivi da trattare individualmente. Come puntualizza in un suo articolo il Fatto quotidiano: «Confermato, poi, l’incentivo di 500 euro lordi l’anno riservato ai giornalisti che hanno un Cud inferiore a 70mila euro previo il raggiungimento dell’obiettivo di un taglio di 2 milioni l’anno (su un totale di 12 milioni di euro) delle spese per collaborazioni per il triennio in corso».

Ma non c’è da stare allegri nemmeno da parte degli altri quotidiani e periodici. Infatti, secondo quanto sottolineato dal già citato Giovanni Legnini: «I dati più recenti relativi all’editoria quotidiana e periodica lo testimoniano chiaramente la flessione delle vendite di giornali e di periodici ha raggiunto negli ultimi cinque anni il 22%. Ad essa si e’ accompagnata una contrazione del fatturato delle imprese editoriali pari al 14% tra il 2008 ed il 2011. Ancora più vistoso è il crollo degli introiti pubblicitari su tutti i mezzi d’informazione cartacea, che ha raggiunto quasi il 50% dall’inizio della crisi ad oggi».

(Fonte: Il Fatto Quotidiano)

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