Covid: 118, paralisi ospedali crea danni al servizio. Balzanelli, ambulanze 11 ore in fila
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Covid: 118, paralisi ospedali crea danni al servizio. Balzanelli, ambulanze 11 ore in fila

sabato 7 novembre, 2020

Covid: 118, paralisi ospedali crea danni al servizio. Balzanelli, ambulanze 11 ore in fila per carenze rete ospedaliera
ROMA, 07 NOV - "C'è una paralisi nella presa in carico dei pazienti da parte degli ospedali. Non solo per mancanza di spazi adeguati per l'accoglienza, ma anche la gravissima carenza di ambulanze della rete ospedaliera. Le ambulanze del 118 non devono sostare in fila indiana, devono portare il paziente, devono quindi, laddove c'è un sospetto Covid ed un Covid conclamato, svestirsi e sanificarsi e riprendere il servizio, non possono stare 8, 10, o 11 ore in fila indiana". Lo ha detto il presidente della Società Italiana Sistema 118, Mario Balzanelli che parla di "interruzione di pubblico servizio".

"Gli ospedali sono tenuti a garantire gli spazi di accoglienza nei pronto soccorso e nella medicina d'urgenza e se non ce li hanno devono mettere davanti alle rampe dei pronto soccorso le loro ambulanze che devono accogliere i pazienti consentendo a noi del 118, di tornare indietro senza creare una interruzione di pubblico servizio", afferma Balzanelli.

"Quindi la rete ospedaliera, questa è un'affermazione forte - dice il presidente Sis 118, Balzanelli - crea con i suoi disservizi una interruzione di pubblico servizio da parte del 118 perchè costringe decine, centinaia in tutta Italia di nostre ambulanze a rimanere paralizzate e ferme ore e ore, sottraendole all'attività istituzionale del soccorso per emergenza ed urgenza del 118 nei contesti operativi tempo dipendenti che fanno la differenza tra la vita e la morte non solo per i pazienti Covid ma per tutte le patologie acute tempodipendenti che non possono aspettare, come l'infarto". "Quante morti improvvise stiamo avendo perché le ambulanze stanno arrivando tardi - dice Balzanelli - perché sono tutte bloccate in fila indiana".

"Dopo la drammatica fase 1 che ha visto morire in meno di tre mesi ben 35 mila italiani, una strage spaventosa, bisognava comprendere - prosegue Balzanelli - le durissime lezioni che la fase 1 ha inflitto e quindi prevedere che con l'arrivo della stagione invernale ci fosse una seconda ondata, peraltro annunciata chiaramente dall'Oms, ben più temibile e di proporzioni ben più ampie, non abbiamo ampliato gli spazi di capacitanza a livello ospedaliero, non abbiamo rinforzato gli organici, non abbiamo garantito il potenziamento dei ventilatori, e quindi noi abbiamo visto, fondamentalmente che le ambulanze e le strutture ospedaliere si sono ritrovate senza spazi, senza personale, senza dispositivi di protezione individuale adeguati, senza ventilatori".

"Chiediamo più mezzi di soccorso, più personale medico infermieristico, un reclutamento massivo di forze, più attrezzature, soprattutto più ventilatori. E se i ventilatori ci sono, chiediamo al commissario per l'emergenza Arcuri di sapere dove stanno perché noi, come 118, non li abbiamo", conclude Balzanelli. (immagine di repertorio)


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