Covid: confermate chiusure alle 18 “Lockdown a Napoli, guerriglia in strada” Oggi Dpcm
Cronaca Campania Napoli

Covid: confermate chiusure alle 18 “Lockdown a Napoli, guerriglia in strada” Oggi Dpcm

domenica 25 ottobre, 2020

Covid: confermate chiusure alle 18, oggi il nuovo Dpcm Ancora proteste a Napoli, disordini a Roma. Altri 19.600 casi
NAPOLI, 25 OTT Nonostante l'opposizione delle regioni, resta la misura dello stop alle 18 per bar e ristoranti. Che potrebbero però invece aprire la domenica a pranzo. Stop a palestre, piscine, teatri, cinema e sale giochi. Il primo ciclo a scuola resta in presenza; alle superiori dad al 75%. La firma del nuovo dpcm e la conferenza di Conte sono attese oggi. Ancora proteste e scontri a Napoli, ma anche in centro a Roma con l'avvio del coprifuoco. Stabile intanto l'aumento dei contagi da Covid in Italia: altri 19.644, su 177.669 tamponi. Boom invece di decessi, altri 151.

Nel dettaglio
Lockdown a Napoli, nuove proteste e scontri Manifestanti no-lockdown bersagliano il palazzo della Regione anche con petardi. In centinaia alla protesta contro le restrizioni. Prefetto: azioni violente preordinate   

Napoli è tornata ad essere una polveriera. Intorno alle 23 di venerdì davanti alla sede della Regione Campania è scoppiata la rivolta contro l'annuncio del governatore De Luca di un nuovo lockdown. La manifestazione è degenerata subito con un fitto lancio di pietre contro la polizia che ha risposto con cariche di alleggerimento. Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme e alcuni rovesciati per strada e da gruppi di giovani incappucciati è partito all'assalto delle auto delle forze dell'ordine: vettura accerchiata, apertura delle portiere e pugni, calci e cinghiate sferrati agli occupanti.

All'altezza dell'incrocio con Via Santa Lucia qualcuno ha lanciato bombe carta e fumogeni verso le forze dell'ordine. Prima, nei vicoli del centro storico intorno all'università Orientale centinaia di persone hanno bloccato anche la circolazione pedonale. Il flash mob era stato rilanciato dai social e così da ogni parte del centro di Napoli gruppi di ragazzi e non solo si erano dati appuntamento a largo San Giovanni Maggiore e l'università Orientale di Napoli. Una diretta su Facebook incitava alla ribellione civile. Due striscioni in cima a un corteo: "tu ci chiudi e tu ci paghi", e poi "contro De Luca". La manifestazione del centro storico si è poi tramutata in corteo che lungo corso Umberto si è diretto in via santa Lucia, davanti la sede della Giunta regionale.

Molti gli assembramenti e le persone scese in strada senza mascherina. Dopo un momento di relativa calma, alcuni manifestanti hanno tentato nuovamente di raggiungere il palazzo della Regione al grido "libertà, libertà", ma anche in questo caso sono stati allontanati dalle forze dell'ordine. Un ferito alla testa ma in maniera lieve tra le forze dell'ordine, ragazzi che lamentano contusioni tra i manifestanti.

"Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell'ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza", afferma il questore di Napoli, Alessandro Giuliano. Solidarietà di Lamorgese ai militari A Napoli si sono verificati "attacchi preordinati", atti di violenza "organizzati, inaccettabili e da condannare", ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese esprimendo "solidarietà e vicinanza" alle forze di polizia, ai militari e ai membri della polizia locale che sono stati aggrediti e feriti in "veri e propri episodi di guerriglia urbana".

Due arrestati dalla Digos Due persone sono state arrestate dalla Digos per gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti. Si tratta di due persone, già note alle forze dell'ordine per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, del quartiere Vasto. Sono stati processati per direttissima e condannati: entrambi 32enni, con precedenti per reati di droga. I due sono comparsi questa mattina davanti al gip che ha convalidato l'arresto della polizia e poi processati con rito per direttissima per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, uno a un anno e 8 mesi di reclusione con la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e l'altro a un anno e 2 mesi, pena sospesa.

Bombe carta contro Ps Altri incidenti sono scoppiati nel tardo pomeriggio di sabato in piazza dei Martiri, a Napoli, dove i manifestanti dei Centri sociali dei Cobas, dei Carc e di altre sigle di estrema sinistra hanno fatto esplodere tre bombe carta. La Polizia ha risposto con una carica, disperdendo i manifestanti. Prefetto: azioni violente preordinate.

"Sono emersi elementi circa la presenza nella manifestazione di componenti estranee alle ragioni della protesta, attive in azioni violente preordinate". E' quanto si legge in una nota della Prefettura di Napoli diffusa al termine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, in merito agli scontri avvenuti ieri sera nel capoluogo partenopeo. Il vertice è stato presieduto dal prefetto Marco Valentini. Erano presenti il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, il procuratore di Napoli Giovanni Melillo ed i vertici delle forze dell'ordine.

"La Procura della Repubblica di Napoli - prosegue la nota - ha già avviato le indagini di propria competenza. E' stato disposto un ulteriore rafforzamento dei dispositivi di prevenzione e controllo del territorio, per far fronte alle criticità connesse alla situazione in atto e garantire le manifestazioni di dissenso, anche quando motivate da comprensibili ragioni di disagio economico o sociale, dalle infiltrazioni di elementi violenti, per assicurare il rispetto dell'ordine pubblico e delle prescrizioni dettate dalla normativa statale, regionale e locale per il contrasto all'emergenza epidemiologica da Covid-19". (Rai news)

In aggiornamento


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