Covid. Sos delle Regioni per taglio Pfizer, Figliuolo rassicura. I dettagli
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Covid. Sos delle Regioni per taglio Pfizer, Figliuolo rassicura. I dettagli

mercoledì 23 giugno, 2021

Sos delle Regioni per taglio Pfizer, Figliuolo rassicura"Solo -5% a luglio". Ma il Lazio fa slittare vaccini a 12-16enni

ROMA, 23 GIU - Tra il 30-50% di taglio alle forniture Pfizer all'Italia paventato dalle Regioni a luglio e il 5% ammesso dal Commissariato all'emergenza di Francesco Figliuolo si misura la distanza tra chi teme di dover rallentare la vaccinazione di massa e chi conferma ancora una volta l'obiettivo dell'80% immunizzato entro settembre. Diversi governatori lanciano l'allarme sulla penuria del farmaco più utilizzato per le inoculazioni; il presidente del Piemonte Alberto Cirio annuncia che domani sarà dal generale per chiedere più dosi. Per giugno sono arrivati 15,3 milioni di 'shot' (13,2 di Pfizer e il resto di Moderna), ricorda la struttura commissariale, per luglio ce ne saranno circa 14,5 milioni tra i due vaccini, "che assicureranno anche le vaccinazioni eterologhe" di chi ha avuto AstraZeneca come prima dose, assicurano dal Commissariato. 

"La differenza tra le consegne di giugno e quelle di luglio sarà di 0,8 milioni di dosi, pari al 5% circa", viene precisato. "Nel terzo trimestre dell'anno, luglio, agosto e settembre - si legge in un comunicato -, le previsioni relative ai vaccini a Rna messaggero sono assolutamente coerenti con l'obiettivo del piano". Le Regioni però sono preoccupate. 

"Per Astrazeneca le dosi che ci daranno saranno sufficienti per le secondi dosi a chi ne diritto - dice il coordinatore della campagna in Lombardia Guido Bertolaso -, per gli altri tipi di vaccino, al momento abbiamo avuto notizie in modo informale dalla struttura centrale di Roma che nel corso del mese di luglio ci potrebbe essere delle riduzioni". Al momento ci sono in frigorifero in Italia 3,1 milioni di dosi, di cui 1,7 milioni di AstraZeneca, 0,7 milioni di Johnson&Johnson, 0,6 milioni di Pfizer e 0,5 milioni di Moderna (elaborazioni Sky Tg24 su dati del ministero della Salute). E così si corre ai ripari, come nel Lazio, rinviando le inoculazioni agli adolescenti. 

"A causa della riduzione nazionale di Pfizer, a luglio rispetto a giugno, non sarà possibile al momento poter garantire in maniera continuativa la fornitura ai pediatri di libera scelta per la fascia d'età 12-16 anni - rende noto l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato -. 

Le somministrazioni potranno avvenire con regolarità da dopo Ferragosto presso i pediatri, a cui verranno inviate tutte le dosi necessarie, corrispondenti alle prenotazioni; consigliamo in questa fase di raccogliere le disponibilità delle famiglie". Pediatri che però a livello nazionale lamentano come "a tre mesi dalla sigla del Protocollo d'intesa ancora non abbiamo le dosi di vaccino e in troppe Regioni mancano gli accordi attuativi", secondo il presidente della Federazione di categoria (Fimp), Paolo Biasci. ""Metteteci al più presto nelle condizioni di poter vaccinare (i ragazzi tra i 12 e i 16 anni, ndr) - è l'appello -. L'obiettivo è infatti arrivare a metà settembre alla riapertura delle scuole con i ragazzi vaccinati ma i tempi sono stretti". Intanto però il Piemonte annuncia che a luglio inizierà la vaccinazione dei bambini, dopo l'approvazione in Giunta di una delibera che recepisce l'intesa fra Regione e pediatri per le somministrazioni. 

E a Roma sono partite le vaccinazioni per 2 mila senza fissa dimora, migranti e nomadi, categorie che preoccupano per la maggiore difficoltà di prenotarsi - spesso non hanno codice fiscale o tessera sanitaria - e di localizzarle che comprendono non pochi over 60, la fascia d'età più a rischio Covid. 


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