Dimissioni Marino: è già totonomi
Politica Lazio

Dimissioni Marino: è già totonomi

venerdì 9 ottobre, 2015

ROMA, 9 OTTOBRE 2015 – Il sindaco Marino ha presentato le sue dimissioni, queste diventeranno efficaci e irrevocabili trascorsi i 20 giorni dalla presentazione o dalla comunicazione al Consiglio comunale, secondo quanto regolato dall'articolo 53 del Testo Unico degli enti locali. Se non ci saranno colpi di scena, in quella data si procederà allo scioglimento del Consiglio comunale, con la sospensione di tutte le cariche istituzionali.

Sarà il Prefetto ad avviare tale procedura , e contemporaneamente nominerà un Commissario prefettizio, in carica fino alla conclusione della procedura dello scioglimento, che termina, su proposta del ministro dell'Interno, per decreto del presidente della Repubblica con la contestuale nomina di un commissario straordinario resterà in carica fino a nuove elezioni, al primo turno elettorale amministrativo utile.

Nel Pd si è subito scatenato il totonomi sul futuro sindaco della capitale. Ma quello di Marino non scompare dagli scenari, come si è intuito infatti ieri dalla sua lettera di dimissioni, Ignazio Marino ha intenzioni di ripresentarsi con una lista civica alle prossime elezioni. Tra i nomi ce emergono tra i democratci c’è quello di Giachetti, lui che in epoca Rutelli era stato Capo di gabinetto al Campidoglio, sarebbe un buon cavallo, in grado di vantare la necessaria esperienza amministrativa e anche di sedurre almeno una parte dell'elettorato che altrimenti sceglierebbe i Cinque Stelle.[MORE]

Ma i nomi in ballo al momento sono tantissimi. Potrebbero spuntare infatti nomi come Luca Cordero di Montezemolo, Giovanni Malagò, Mauro Moretti, magari Linda Lanzillotta, già assessore al Bilancio nelle giunte Rutelli. E poi potrebbe esserci ancora anche Raffaele Cantone, davvero difficile da convincere, così come Andrea Guerra e, forse anche, Alfonso Sabella. Tutti candidati civici che potrebbero conquistare consensi anche al di là del Pd.

Tra le file della destra è invece spuntato il nome di Giorgia Meloni. "La voterei subito" dice Francesco Storace, ma sarà necessario coniugare anime diverse fino ai leghisti di Salvini, senza dimenticare Forza Italia (Berlusconi vorrebbe un civico).

Per quanto riguarda M5s invece pochi giorni fa si è letto sul blog di Grillo: "Non ci saranno nomi noti esterni al M5S proposti per la carica di sindaco o nelle liste, né deroghe alle regole finora applicate. Le scelte saranno fatte dal basso". Adesso però la possibilità concreta di arrivare per lo meno al ballottaggio nella Capitale e forse di vincerlo potrebbe anche cambiare le carte in tavole.

(foto dal sito www.ansa.it)

Michela Franzone


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