Fondo Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza: tagli del 10 %!
Editoriale Lazio

Fondo Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza: tagli del 10 %!

giovedì 31 marzo, 2011

ROMA - 31 marzo 2011 - NON RUBATE LE CARAMELLE AI BAMBINI! Questo è lo slogan dell’appello che Arciragazzi, sta portando avanti dopo la decisione sconcertante da parte del Governo in carica di decurtare del ben 10% il Fondo Nazionale per l’Infanzia e l’adolescenza. Proprio così. Il Governo italiano decide di ridurre le risorse destinate a questo Fondo, destinato alle 15 più grandi città del nostro Paese. In un momento politico- economico tanto delicato, ecco un ulteriore taglio al sociale, un’ulteriore “macelleria sociale”, come viene definita tale azione. [MORE]
 

Questo avviene dopo che tale Fondo aveva “perso” all’inizio del decennio il suo 70% dedicato alle Regioni; tale 70%, per l’applicazione della Legge Quadro sui Servizi Sociali, è rientrato nel Fondo Sociale Nazionale. Le Regioni non hanno avuto alcun obbligo ad utilizzare tale cifra per i minorenni, e infatti storicamente non l’hanno fatto, anche per sopperire ai continui tagli su altri servizi di base. E’ rimasto quindi il Fondo per le 15 “grandi città”, il quale nel 1998 ammontava a 48.340.366 € e, senza aggiornamenti negli anni, è anzi via via diminuito fino ad arrivare nel 2009 e nel 2010 a 43.451.357 €. La Legge di Stabilità 2011-2013 ha ulteriormente rivisto al ribasso il Fondo, assegnando ad esso 40 milioni di € all’anno. Erano meno di prima ma almeno, si pensava, venissero confermati per un triennio, quindi meglio meno fondi ma stabili che niente.
 

Invece, ogni aspettativa è stata delusa, con l’applicazione indebita di un taglio del 10%. Il Fondo infatti, sceso ancora all’inizio del 2011 sotto la cifra definita in Legge di Stabilità, adesso viene ridotto a 35 milioni: quasi 10 milioni in 3 anni, con l’ultimo taglio senza comunicazioni, in modo lineare e senza addurre ragioni, dopo che le Città avevano avviato i loro progetti a seguito di ciò che era stato disposto nel 2010. La crisi, ovviamente, è crisi per tutti: lavoratori, disoccupati, studenti, precari. Ma è evidente che l’infanzia e l’adolescenza costituiscono una categoria implicitamente debole, protetta a livello internazionale, con trattati e convenzioni. Tagliare una cifra piccola in senso assoluto rispetto al bilancio dello Stato (4 milioni) ma significativa per le Città comprese nel Fondo, è poco consono ad un Paese con un’evidente crisi educativa e che, tra l’altro, proprio quest’anno dovrebbe “celebrare” i 20 anni dell’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (ratificata dal nostro Parlamento con la Legge 176 del 27 maggio 1991).
 

“Consideriamo inaccettabile l’erosione dei Fondi per assicurare l’attuazione dei Diritti contenuti nella Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, di cui proprio tra pochi mesi cade il 20mo anniversario della Ratifica del nostro Parlamento (Legge 176 del 27 maggio 1991), proprio nell’anno in cui da una parte la “crisi” più si fa sentire per famiglie e bambini e ragazzi, proprio nell’anno in cui – a settembre – l’Italia sarà sotto esame a Ginevra all’ONU per ciò che riguarda le misure prese per attuare i Diritti della Convenzione ONU”.
Tagliare i servizi sociali, infatti, non fa altro che mettere in sofferenza il sistema del welfare e della solidarietà sociale. Tagliare “risorse” destinate ai bambini e ai ragazzi non è azione che deve essere fatta in un Paese “moderno” come noi ci consideriamo.
“Chiediamo con forza al Governo di ripristinare l’interezza del Fondo al suo livello previsto nella Legge di Stabilità fino al 2013, alle Forze Politiche di impegnarsi in tal senso e ai mezzi di comunicazione di dare tempestiva notizia di queste vicende. Noi, come organizzazioni del Terzo Settore impegnate nella promozione dei Diritti e gestione dei servizi per e con i bambini, i ragazzi e le famiglie, ci impegnamo a dare ilo massimo risalto a questa vicenda, in ogni sede locale, nazionale e internazione, alla cittadinanza e agli organismi predisposti".
 


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