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Governo: è fiducia anche al Senato ma è scontro sull'Imu

Giovanni Maria Elia
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Governo: è fiducia anche al Senato ma è scontro sull'Imu
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ROMA, 30 APRILE 2013 - Il governo di Enrico Letta supera la prova fiducia anche al Senato. Il nuovo esecutivo ha ottenuto 233 voti favorevoli, per superare la soglia di maggioranza ne bastavano 156, contro i 59 voti negativi e i 18 voti di astensione.[MORE]

Un voto che ripone fiducia ad un governo che sembra avere già ben chiare le linee programmatiche da eseguire (riorganizzazione del Welfare, lavoro giovanile, questione meridionale), e che si dimostra consapevole delle difficoltà da affrontare. Questo è, quantomeno, ciò che si evince dal discorso pronunciato questa mattina dal premier a Palazzo Madama. «Se non c’è consapevolezza dell’oggettiva fragilità di quanto fatto – dice Letta – e di quanto stiamo facendo e si pensa che tutti i problemi si siano risolti facendo un governo, io credo che abbiamo sbagliato. La situazione rimane di grandissima difficoltà ed emergenza. Dobbiamo cambiare su tante cose». Non è inoltre mancato, nel discorso del premier, un importante riferimento alla formazione del governo all’insegna dell’intesa Pd, Pdl e Scelta Civica: «Non ci sono alternative allo stare assieme. Quello che facciamo sarà decisivo, se da qui escono parole di fiducia sul fatto che l’Italia può uscire da questa situazione».

Parole importanti che sembrano un richiamo più o meno esplicito alle dichiarazioni che in mattinata erano state fatte, in merito alla questione Imu, dal leader Pdl, Silvio Berlusconi: «Senza la modifica dell’Imu non sosterremo il governo né lo sosterremo dall’esterno. Abbiamo preso un impegno con gli elettori – dice Berlusconi – e vogliamo mantenerlo». L’abrogazione della tassa sulla prima casa come la condizione imprescindibile per il sostegno al governo da parte del Pdl.

Tuttavia le parole di Berlusconi si scontrano apertamente con le dichiarazioni di due neo-ministri: Dario Franceschini, ministro per i Rapporti al Parlamento, e Graziano Delrio, ministro per gli Affari Regionali . Il primo ad inizio mattinata aveva precisato: «l’Imu non verrà tolta, ci sarà una proroga per la rata di giugno. Avremo quindi un problema di cassa per i comuni e ci sarà la questione di evitare l’aumento dell’Iva nell’estate 2013». Come detto anche il ministro Delrio non si discosta da tale posizione: «l’Imu verrà sospesa per la rata di giugno con l’impegno ad alleggerirla soprattutto per i meno abbienti. Il lavoro sarà fatto con il Parlamento, non possiamo sapere il punto di approdo. L’Italia – ha aggiungo il ministro – non può chiedere alla Commissione Europea di aumentare l’indebitamento del 2013».

Ed è proprio dall’Ue che intanto arriva un richiamo preciso. Un portavoce della Commissione Ue, alla domanda se Bruxelles accetterebbe l’abolizione dell’Imu da parte dell’Italia, ha affermato senza mezzi termini: «gli obiettivi di bilancio per l’Italia non cambiano e il nuovo governo dovrà dire come intende rispettarli senza un nuovo indebitamento».

Arrivano pareri simili anche da parte dei sindacati italiani. Cgil, Cisl e Uil sono infatti concordi nel dire che «non va bene l’idea che si abolisca tout court l’Imu sulla prima casa, così vengono sottratte risorse a politiche più necessarie. Bisogna scegliere e dire che si difendono le persone con una sola casa, non chi ha 20 ville e 37 appartamenti, e con valore basso». Inoltre, secondo Susanna Camusso, segretario Cgil, «c’è bisogno di mettere dei cerotti alle emergenze costruite dai precedenti governi e di impostare una linea politica economica che potrei sintetizzare in redistribuire il reddito, redistribuire il lavoro».

Intanto il premier Letta è atteso nel pomeriggio a Berlino dove incontrerà il Cancelliere tedesco Angela Merkel.

(Immagine da agi.it)

Giovanni Maria Elia


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Scritto da Giovanni Maria Elia

Giornalista di InfoOggi

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