Il CIS della Calabria promuove una serie di incontri su Galileo Galilei
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REGGIO CALABRIA, 01 MARZO 2014 - In occasione del 450° anniversario della nascita di Galileo Galilei, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria inizia una serie di incontri sulla storia e le scoperte dell’illustre scienziato italiano. Lunedì 3 Marzo, alle ore 17.30, nella sala conferenze della libreria Culture – Reggio Calabria, inizia il primo incontro sul tema “Lettera a Cristina di Lorena” – Edizione Antenore. A parlarne sarà la Prof.ssa Paola Radici Colace, Ordinario di Filologia Classica dell’Università di Messina Responsabile sezione Teatro Antico e Moderno e componente del Comitato Scientifico del CIS della Calabria. Galileo Galilei nacque a Pisa il 15 Febbraio 1564 da genitori della media borghesia.
Nel 1574 si trasferì a Firenze, dove iniziò lo studio della letteratura e logica. Per volere del padre si iscrisse alla facoltà di medicina dell’Università di Pisa, ma per questa disciplina non mostrò alcun vero interesse e tornò a Firenze dove approfondì lo studio della matematica e cominciò a compiere osservazioni di fisica con la guida di Ostilio Ricci. Nel 1589 ottenne la cattedra di matematica all’Università di Pisa. Rimase qui per tre anni e scoprì fra l’altro la legge di caduta dei gravi. Nel 1598 insegnò matematica all’Università di Padova e ci rimase per 18 anni.
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Nel 1609, anno in cui Galileo costruì il cannocchiale, ci furono tutte le sue grandi scoperte astronomiche e venne ammonito dal cardinale Bellarmino perché le sue scoperte e le sue idee copernicane lo misero in urto con aristotelici e gerarchie ecclesiastiche. Pubblicò nel 1623 Il saggiatore e continuò a lavorare al Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo (Tolemaico e Copernicano) che venne stampato nel 1632. A settembre dello stesso anno venne citato a comparire al S. Uffizio di Rocca; il processo durò fino al Giugno 1633. Condannato al carcere a vita, in seguito, fu obbligato a risiedere nella sua casa di Arcetri (Siena) dove morì l’8 Gennaio del 1642. La “Lettera a Cristina” è uno dei testi centrali della riflessione di Galileo sul rapporto tra scienza e fede; essa mette in confronto il libro della natura e il libro sacro sul rapporto mobilità-immobilità, centralità-non centralità di terra e sole.
Notizia segnalata da Cis Calabria