Intervista a Laura Bono: vi racconto il mio "minuto dolcissimo". Sanremo? Abbiamo un grande pezzo
Interviste Liguria

Intervista a Laura Bono: vi racconto il mio "minuto dolcissimo". Sanremo? Abbiamo un grande pezzo

sabato 26 luglio, 2014

GENOVA, 26 LUGLIO 2014 - Nel 2005 Laura Bono trionfa a Sanremo Giovani con la canzone “Non credo nei miracoli”.
A quasi dieci anni di distanza dalla vittoria che le ha cambiato la vita, la rocker varesina continua imperterrita a scrivere musica di qualità contando sull’appoggio di una schiera di fan “bonomatti”, che non le hanno mai voltato le spalle.
Sono tre gli album finora pubblicati: il primo album “Laura Bono”, pubblicato subito dopo il Festival, conquista le classifiche di vendite grazie al successo dei singoli “Tutto ha una spiegazione”, “M’innervosisci” e “Oggi ti amo”, ballata pop - moderna che si impone a sorpresa nel mercato finlandese conquistando la vetta dei singoli più venduti.

Grinta e carattere da vendere, Laura Bono è da sempre aperta a nuove sfide: partecipa al reality tv “Music Farm” e alcuni anni dopo pubblica il secondo album “Si intitola così”, questa volta solo per il mercato finlandese. I fan italiani devono aspettare il 2010 quando, anticipato dal singolo “Tra noi l’immensità”, viene rilasciato  il terzo album “La mia discreta compagnia”.

Da allora sono trascorsi quattro anni ed è arrivato per Laura Bono il momento di rompere un lungo silenzio musicale. A confermarlo prima la pubblicazione di “Fortissimo”, cover del celebre brano di Rita Pavone, e poco dopo l’inedito “Un minuto dolcissimo” pubblicato lo scorso 17 Giugno.

In occasione del suo ritorno ho avuto il piacere di chiacchierare con Laura Bono, che si è raccontata in un’intervista a cuore aperto per i lettori di InfoOggi.

Partiamo dagli inizi. Sanremo 2005: una giovane cantante trionfa nella sezione Giovani del Festival targato Paolo Bonolis avendo la meglio sugli emergenti Negramaro. La tua "Non credo nei miracoli" conquista il cuore del pubblico italiano classificandosi al primo posto. Ti aspettavi di vincere? La prima cosa che hai fatto subito dopo la vittoria?

«Assolutamente no! Non mi aspettavo di vincere, anche se ho capito di essere tra i prediletti insieme ai Negramaro subito dopo le prime esibizioni e una volta comunicate le classifiche parziali, ma di la a vincere il Festival ne passava. Ho realizzato, invece, di essere la vincitrice del Festival di Sanremo solo il giorno dopo quando mi sono vista sui giornali con in mano il premio. Li mi sono detta : “cavolo ho vinto proprio io”! Subito dopo la vittoria ero in uno status di confusione totale, vincere Sanremo cambia la vita. La prima cosa che ho fatto è stata quella di tornare dai miei genitori ed è stato bellissimo perchè mentre percorrevo l'autostrada mi rendevo conto che qualcosa stava cambiando. Mi fermavo negli autogrill per mangiare qualcosa e la gente mi fermava.»

Come ricordi l'esperienza con Vasco Rossi, che ti scelse personalmente per aprire i suoi concerti negli Stadi?

«Vasco Rossi è stato un uomo di parola. Poco prima della finale di Sanremo ci siamo incontrati nei camerini. Era con la sua compagna Laura ed entrambi vennero a farmi i complimenti. Fu allora che mi disse: “ti voglio nei miei concerti”. Pensai vabbè...alcuni mesi dopo la EMI, la mia casa discografica, mi chiamò dicendomi “Vasco ti vuole”. Ricordo quell'esperienza negli stadi italiani come qualcosa di unico. Gli stadi erano stracolmi all'inverosimile e sono sincera non fui accolta benissimo, volarono anche delle bottiglie, perchè i fan volevano vedere e sentir cantare solo Vasco. Non mi sono arresa, mi sono imposta “io devo cantare” e alla fine è andata benissimo. La gente ha cominciato ad incitarmi e dopo quell'esperienza mi sono detta “adesso posso fare di tutto!”.»[MORE]

Nel 2006 il tuo nome non è nella lista dei Big in gara al Festival di Sanremo. Come Dolcenera, anche per te le regole non furono rispettate. Quell'anno avresti dovuto partecipare con la straordinaria "Che bel vivere". Cosa è realmente successo?

«Ero dentro fino a poche ore prima del verdetto ufficiale, tanto che una radio aveva dato in mattinata la prima lista e tra i nomi dei Big c'era anche il mio. Improvvisamente sono stata tagliata fuori. Non chiedermi perchè, non so davvero cosa sia successo. Dovevo esserci quell'anno.»

"Che bel vivere" è tra le canzoni più intime e riflessive finora registrate. Peccato che ad oggi non abbia avuto la giusta visibilità. Nella canzone dici "è un bel vivere pensare di restare per sempre un pó anormale, c'è chi dice speciale".

«Si, quell'essere “anormale” sono proprio io. Il mio “anormale” è inteso perchè mi sento spesso un'aliena in un mondo dove si percepisce davvero poco il bisogno di sentire la vita. Mi piace questa mia natura un po' aliena, vivere scrutando ed attaccandomi agli occhi della gente.»

In una delle tue canzoni canti "Tutto ha una spiegazione", è davvero così? 

«Secondo me in qualche modo si, niente accade per caso. Non so dirti se è il destino o un disegno divino, questo non lo so, ma sono sicura che c'è un filo che lega tutto quanto. Mi sento come se vivessi in un film, come “Sliding Doors”, c'è un motivo per cui decidiamo di fare una cosa, di prendere una strada piuttosto che un'altra. Inutile chiedersi il perchè, si prende una strada perchè bisogna passare da li per arrivare da qualche altra parte.»

Cosa ti innervosisce più di ogni altra cosa?

«In assoluto la falsità delle persone. C’è un film “Il sesto senso”, in cui il protagonista dice “vedo la gente morta”. Io, invece, vedo la gente falsa!»

La carriera di Laura Bono

Hai pubblicato finora tre album, riscuotendo un enorme successo di critica e pubblico in Finlandia dove la tua "Oggi ti amo" ha scalato le classifiche. Cosa è per te l'amore di cui canti spesso nelle tue canzoni?

«L'amore mio è quello che sento per ogni cosa che mi gira intorno. La forma d'amore che canto non è quello etereo. Nelle mie canzoni, di cui sono autrice, canto di momenti ben identificati ed inoltre canto l'amore per la vita. E' l'amore che muove e manda avanti il mondo. Ci credo a tal punto che mi sono fatta tatuare un cuore con i raggi sul petto. Sono il calore e l'amore a mandare avanti il mondo.»

Nel 2006 sei stata una delle protagoniste indiscusse della terza edizione di Music Farm. Come ricordi quella tua esperienza? Pensi che oggi la musica debba per forza scendere a patti con il reality show?

«Ho un ricordo veramente figo di Music Farm e lo dico con tutto il cuore. Mi sono divertita tantissimo al di là dei momenti di crisi di panico. La scelta di parteciparvi è stata mia e non me ne sono mai pentita. Per alcuni colleghi non è stato lo stesso, ho letto che si sono pentiti, ma io non potrei mai. A Music Farm mi sono trovate bene, mi sono sentita coccolata e ho sentito tutto l'amore della gente, che mi ha riconosciuto per quella che sono. Durante il reality ho mostrato, senza alcuna maschera, tutti i miei lati mettendomi a nudo. Ancora oggi c'è gente che mi ricorda e riconosce per questo. Inoltre l'esperienza di Music Farm ha permesso il confronto tra diverse realtà musicali e mi ha fatto incontrare artisti speciali come Franco Califano, mio zio acquisito!»

"La mia discreta compagnia" segna il tuo ritorno sul mercato discografico italiano dopo anni di silenzio. Un album maturo, con diversi brani di impatto. Tra questi "Cinture di pelle", peraltro vincitore del premio FIOFA, in cui affronti il delicato tema della violenza sui minori. Perché la violenza continua ad essere così presente nella società moderna?

«Purtroppo ci sarà sempre. Se non ci fossero le guerre e la violenza dall'altra parte non potrebbero esserci le armate del bene che combattono. Esistono entrambi e la violenza spesso è frutto di noi esseri umani e non ci sono diavoli che tengono. Naturalmente se fosse per me la cancellerei con un pennarello. “Cinture di pelle” l'ho scritta a 18 anni circa ed è nata dopo aver visto il telegiornale che parlava dell'ennesima violenza di un padre su un figlio. Lo ammetto oggigiorno faccio davvero fatica a vedere il tg, mi fa male vedere quotidianamente quelle scene di violenza contro i più deboli, i bambini acustici, i bimbi negli asili, gli anziani. Mi viene da piangere ogni volta. La mia “Cintura di pelle” è stata scritta proprio per sensibilizzare a modo mia la coscienza, perchè dinanzi a tutta questa violenza non si può tacere.»

Laura Bono e il nuovo singolo "Un minuto dolcissimo" 

Arriviamo al presente. "Un minuto dolcissimo" è il tuo nuovo singolo, che anticipa l'album di prossima uscita. Una canzone d'amore, dove la nostalgia e i ricordi hanno la meglio sul presente. Raccontaci quel "minuto dolcissimo" che non hai mai dimenticato.

«Che domanda! - ride - ce ne sono tanti di minuti, fammi pensare un attimo. Allora... “un minuto dolcissimo” è sicuramente quando penso alla relazione che ha poi ispirato la canzone. Il mio “minuto dolcissimo” è stato quando ho incontrato questa persona. Mi tremavano le mani, la vedevo da un po' di tempo, ma non riuscivo a dichiararmi. Ricordo il momento in cui questa persona si è avvicina per la prima volta: ero in un bar proprio a Sanremo e devo tutto al barista, che mi ha aiutato a conoscerla. Quando questa persona mi ha guardato negli occhi mi sono sciolta e ricordo che quando mi ha stretto la mano è stato bellissimo. E' stata una persona importantissima, che porto ancora nel cuore con cui ho vissuto una relazione che porterò per sempre nella mia vita.»

In “un minuto dolcissimo” canti “perché credo sempre agli angeli, agli alieni, agli ufo e alle anime gemelle e mio malgrado ad un paio d’occhi”. Quanto è importante credere ancora in qualcosa ?

«E' fondamentale credere in qualcosa e mi ricollego alla domanda precedente sulla violenza. Facciamo parte di una società in cui ci sono pochi valori e dove la gente crede più alla parola internet. La rete è importante certo, ma guardiamo cosa abbiamo generato. In giro c'è sempre più bullismo, si bada all'apparenza, mentre credo sia fondamentale credere nei propri sogni, in qualsiasi cosa ti faccia andare avanti con la forza che tutti abbiamo dentro. Ognuno di noi dovrebbe credere e sfruttare la forza interiore; noi possiamo scalare le montagne con quello che abbiamo dentro. Purtroppo oggi si crede poco nelle proprie possibilità, si crede poco nei valori importanti e si rischia di diventare degli inetti. Credete in voi!»

Il nuovo album ha già un titolo? «Ancora no. Il titolo del disco lo scelgo sempre alla fine, anche se al 90% c'è un titolo, ma non è ancora sicuro. Posso dirti che è il titolo di una delle canzoni nuovi del disco, peraltro la canzone che più rappresenta in questo momento.»

Puoi svelarci in anteprima verso quale sound sarà orientato il nuovo disco e se ci saranno delle collaborazioni?

«Avrà un sound molto forte come si è già sentito nel nuovo singolo “Un minuto dolcissimo”. Devo molto a Davide Tagliapietra, il mio nuovo produttore con cui mi sono trovata subito e che sta dando al mio percorso musicale un valore aggiunto. Crede molto in me e cosa importante “parliamo la stessa lingua”. All'interno del disco ci sarà una collaborazione molto importante per me: ci sarà un brano co-scritto con una donna della canzone italiana, che ho sempre stimato sin da quando ero una bambina.»

Per caso sarà Fiorella Mannoia? «Il nome è ancora top secret, ci sono delle sorprese, ma non è una Mannoia!»

Il tuo nome circola da diverse settimane tra i papabili per la partecipazione al Festival di Sanremo targato Carlo Conti. È davvero così? Hai pronto il brano da presentare alla commissione di Sanremo?

«Si. Il brano è prontissimo e sarà quello che darà il titolo al nuovo album. Ora non so dirti quando uscirà, se prima o dopo Sanremo. Se mi prendono a Sanremo 2015 uscirà durante il Festival, se no cambio titolo all'album e verrà pubblicato prima. Non ho ancora presentato il brano, ma tenterò la carta Sanremo perchè abbiamo un grande pezzo. E' una ballata, speriamo possa diventare la nuova “Non credo nei miracoli”.»

Prima di salutarti, un brano tuo o di un altro artista che ti rappresenti più di tutti e con il quale vorresti farti conoscere al grande pubblico?

«Ti dico una frase delle mie canzoni preferite in assoluto: “ capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni”. C'è poco da fare è tra le perle della musica italiana. Mi ci ritrovo in questa canzone. Se devo scegliere una mia canzone allora ti dico : “l'indifferenza taglia l'aria e non fa briciole”. ( dal brano “Ho messo via”).»

Grazie Laura è stato un vero piacere chiacchierare con te.

Emanuele Ambrosio

Il saluto di Laura Bono ai lettori di InfoOggi.it


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Interviste.