Italia, su immigrazione si cambia. Via libera al decreto Minniti
Politica Lazio

Italia, su immigrazione si cambia. Via libera al decreto Minniti

mercoledì 12 aprile, 2017

ROMA, 12 APRILE - L’Italia cambia volto sul tema dell’immigrazione. E’ stato infatti appena approvato alla Camera il decreto Minniti, che prevede nuove regole nella gestione dei migranti all’interno del territorio nazionale. Positivo il responso dell’Aula, che si è espressa nettamente a favore con 240 Sì, a fronte di 176 No e 12 astenuti.[MORE]

Il decreto è così convertito in legge e punterà sulla stabilizzazione dei tempi circa i procedimenti di protezione internazionale e contrasto all’immigrazione clandestina ed illegale. Tra le principali novità si annovera la presenza di 26 sezioni specializzate, «in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea». Le 26 sezioni pareggiano il numero delle Corti d’Appello ed aumentano rispetto al ‘decreto-base’, che ne prevedeva solo 14.

Tali sezioni si occuperanno dei seguenti compiti: mancato riconoscimento del diritto di soggiorno sul territorio nazionale per cittadini Ue, impugnazione del provvedimento di espulsione nei confronti di cittadini Ue per ragioni di pubblica sicurezza, riconoscimento della protezione internazionale, rilascio, rinnovo o revoca del permesso di soggiorno per motivi umanitari, ricongiungimento familiare e permesso di soggiorno per motivi familiari, stato di apolidia e di cittadinanza italiana.

Alla presenza di sezioni specializzate, si aggiungerà anche il taglio di un grado di giudizio ai fini di una ottimizzazione processuale. Il nuovo modello ridurrà le tempistiche di attuazione dai 6 ai 4 mesi, per velocizzare le operazioni affidate dal decreto. A saltare sarà l’appello, con ricorso diretto in Cassazione successivo al primo grado (30 giorni a disposizione).

L’altro profilo toccato è quello legato al potenziamento delle commissioni territoriali, per far fronte all’innumerevole presenza di domande in mano alla Commissione nazionale per il diritto di asilo e alle Commissioni territoriali stesse. Nel biennio 2017-2018 saranno infatti avviate procedure di assunzione sino alle 250 unità, allo scopo di arginare il vulnus di unità operative. Il personale dovrà essere altamente qualificato e rivestirà «funzioni di carattere specialistico».

Ma la grande novità sarà rappresentata dalla scomparsa dei Cie (Centri di identificazione ed esplusione, ndr). Saranno infatti sostituiti dai nuovi Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio). Si prevede per ogni centro una capienza minima, ai fini di una migliore gestione, tra le 100-150 persone. I centri dovranno garantire «condizioni di trattamento che assicurino l’assoluto rispetto della dignità della persona», oltre che essere agevolmente raggiungibili a livello logistico.

Sempre allo scopo di garantire un miglior inserimento, i prefetti avranno la possibilità di promuovere «attività di utilità sociale in favore di collettività locali». Potranno inoltre essere accordati progetti ad hoc, d’intesa con i Comuni interessati. I fondi proverranno dalle risorse europee normalmente destinate ai settori di immigrazione ed asilo.

foto da: infooggi.it

Cosimo Cataleta


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

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