L’arte come riscatto: Valerio Zezur, il giovane artista che trasforma il dolore in bellezza


Dalle ombre del passato alla luce della tela. La storia di Valerio Zezur non è solo quella di un artista emergente, ma di una rinascita quotidiana fatta di verità, materia ed emozioni condivise.
Valerio Zezur non è un nome come tanti. È una firma che comincia a farsi largo nel panorama dell’arte contemporanea, attirando l’attenzione per la forza visiva delle sue opere, ma soprattutto per l’intensità del suo vissuto, che ne rappresenta l’anima più autentica. A soli 23 anni, Valerio porta sulle spalle una vita che ne contiene almeno dieci: un’infanzia trascorsa in Ucraina, segnata dalla morte precoce della madre per malattia e dall’incarcerazione del padre. Dopo il trauma dell’orfanotrofio, un’adozione in Italia che sembrava una salvezza ma si è rivelata altro, fino a un nuovo collocamento in comunità e all’incontro con un padre affidatario che ha tradito ogni fiducia, trasformando l’affetto in abuso emotivo e sessuale.
Ma questa non è solo una storia di caduta. È soprattutto una storia di risalita.
Oggi Valerio vive nel Delta del Po, dove ha trovato una nuova famiglia e un equilibrio grazie anche all’arte. Insieme a due amici, gestisce un Bed & Breakfast che ospita il suo studio creativo, un luogo che è molto più di un atelier: è un crocevia di storie, incontri, emozioni. È qui che Valerio espone molte delle sue opere e realizza performance artistiche dal vivo, trasformando ogni tela in un racconto intimo.
Un’arte viscerale e materica
La cifra stilistica di Valerio Zezur è inconfondibile. Il suo è un linguaggio materico, istintivo, astratto ma mai caotico. Cemento, reti metalliche, gesso, corde, pigmenti e acrilici diventano strumenti di una scrittura profonda e sensibile. Ogni quadro è un viaggio: nella città, nel corpo, nell’identità. Le superfici non sono lisce ma stratificate, graffiate, vissute. E parlano. Raccontano la rabbia, la rinascita, la fragilità e la potenza di chi non ha mai smesso di cercare la bellezza, anche quando sembrava impossibile trovarla.
“Non parto da un’idea. Parto da un’urgenza. A volte disegno, altre volte strappo, altre ancora costruisco. L’opera nasce dal momento: è lei che guida me, non il contrario”, spiega Valerio. Il suo modo di lavorare è profondamente empatico: capita spesso che sia il racconto di chi lo avvicina a innescare una creazione. E questo rende ogni opera un incontro, più che un oggetto.
Un libro in arrivo, per raccontare la verità
Accanto alla pittura, Valerio sta ultimando la scrittura di un libro autobiografico che ripercorre la sua vita con lucidità e coraggio. Non cerca pietà, ma condivisione. “Scrivere questo libro è stato come tenere uno specchio in mano. Ho dovuto guardarmi dentro, riscoprirmi, e mettere ordine in ciò che per anni era solo caos.” Un testo che promette di essere intenso, crudo e ispirante. Un progetto che ha già suscitato attenzione anche fuori dall’Italia.
Una nuova idea di artista
Zezur non si limita a creare: accoglie, ascolta, assorbe. E restituisce. Lo fa nel suo studio, dove spesso incontra chi gli commissiona un’opera e costruisce con loro un dialogo autentico. “Non voglio fare un quadro su misura. Voglio essere il tramite di un’emozione che mi viene affidata. Voglio che chi mi parla si riveda davvero in ciò che creo. Per me l’arte non è decorazione: è relazione.”
È possibile incontrarlo nel suo studio, dove conoscerlo significa intraprendere un viaggio emotivo, oppure in una delle tante manifestazioni artistiche cui prende parte, anche oltre i confini italiani. In particolare, sono sempre più numerose le richieste di opere su misura, nate dall’ascolto attivo e dalla profonda empatia che Valerio riesce a creare con chi gli si affida.
Un giovane uomo, un artista maturo
Valerio Zezur è la dimostrazione vivente che il dolore non è solo ferita, ma può diventare linguaggio, costruzione, luce. Le sue opere non cercano consenso, ma verità. Non inseguono tendenze, ma parlano di identità, memoria, rinascita.
In un’epoca in cui tutto corre veloce, Valerio ci costringe a fermarci. A guardare dentro, prima che fuori. E forse, proprio per questo, non è solo un artista da osservare: è un artista da incontrare.
Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti? Iscriviti al nostro canale WhatsApp InfoOggi e ricevi in tempo reale gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone! Clicca qui per unirti