La Camera vota l'arresto di Papa: sconfitta per l'asse Berlusconi-Bossi

Iseo, 21 Luglio - Il dramma per Silvio Berlusconi si è consumato ieri alla Camera. Il risultato era per molti versi inaspettato. La Camera ha votato per l'arresto di Alfonso Papa, nonostante il sostegno del premier e malgrado l'accordo con Bossi. E quello che la Camera concede per Papa, il Senato lo rifiuta per Tedesco. La contraddizione è solo apparente. Il tentativo in atto nella maggioranza era quello di richiudersi a riccio nella difesa ad oltranza delle prerogative dei parlamentari.[MORE]

L'operazione è riuscita solo in parte e proprio al Senato dove Pdl e Lega godono di una maggioranza più consistente, ma fallita a Montecitorio dove la Lega si è spaccata. Il risultato viene accolto da un Berlusconi sconcertato, deluso, sconfitto e preoccupato. E se ne capiscono le ragioni. E la fine più esplicita di questa maggioranza, la fine dell'asse Bossi-Berlusconi. Si erano illusi fino ad ora che la Lega potesse accettare tutto in nome del federalismo. Ora la favola è finita con una spaccatura evidente tra il Senatur e Maroni.

Un federalsmo sempre più inconsistente e di là da venire non sembra più funzionare più come collante per un elettorato, come quello leghista, oltremodo deluso e non più disposto a digerire tutto. Maroni ieri ha passato il Rubicone, decretando la fine di un accordo, di un periodo, di una fase politica. Forse davvero si avvicina la fine di Berlusconi, ma il Cavaliere non sembra destinato a cadere da solo. L'accordo con Bossi resiste fino alla fine, hanno governato assieme, sembrano destinati a finire assieme.

Ivan Zatti