La famiglia creata per la gioia. Dieci riflessioni sulla famiglia verso Philadelphia 2015
Chiesa e Società Calabria

La famiglia creata per la gioia. Dieci riflessioni sulla famiglia verso Philadelphia 2015

lunedì 14 settembre, 2015

Come la Chiesa può servire la famiglia e come le famiglie possono servire la Chiesa?[MORE]

Questa una delle domande nella catechesi preparatoria all’incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Philadelphia nei prossimi giorni 22 – 27 settembre 2015. Partiamo da un dato che diviene verità fondante e fondamentale: Chiesa e famiglia dipendono reciprocamente l’una dall’altra. La famiglia non può camminare sganciata dalla Chiesa e, allo stesso tempo, la Chiesa non può dimenticare la famiglia. La famiglia deve lasciarsi illuminare quotidianamente dalla parola della Chiesa che è Parola del Vangelo e la Chiesa si deve fare ogni giorno per la famiglia cibo, nutrimento, sostentamento, grazia, verità. Ogni giorno la Chiesa deve poter prendere per mano ogni famiglia e portarla nel cuore di Dio, nel suo disegno originario.


In questa rubrica seguiremo e analizzeremo le 10 tappe individuate nella catechesi dal Pontificio Consiglio per la Famiglia in vista dell'incontro mondiale.

Esse sono:
1. Creati per la gioia;
2. Una missione d’amore;
3. Significato della sessualità umana;
4. Due diventano uno;
5. Creare l’avvenire;
6. Ogni amore porta frutto;
7. Luce in un mondo di tenebre;
8. Una casa per i cuori feriti;
9. Madre, maestra, famiglia, natura e ruolo della Chiesa;
10. Scegliere la vita;


Creati per la gioia.


Il Libro della Genesi fin dalle primissime pagine ci ricorda questa verità. Dio non crea l’uomo perché se ne stesse solo, in un giardino con bellissime piante da ammirare e lo crea a sua immagine e secondo la sua somiglianza. «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta». (Gn 2,18-22).
Il primo grande motivo di gioia per un uomo è rimanere sempre nell’immagine e nella somiglianza di Dio. Il peccato ci rende tristi, infelici. Il peccato imbruttisce l’immagine e ci essere diversi e non uguali. Ciò che ci differenzia da Dio è la santità: Lui è il santo, noi i peccatori. Il peccato è come un pugno di fango gettato su una maglietta completamente bianca. Essa si sporca e non è più la stesa. Il non peccare, il camminare nella grazia di Dio ci rende gioiosi, felici, sereni. La famiglia che cammina con Dio, la famiglia che segue il disegno di Dio è una famiglia avvolta dalla gioia.
Il secondo grande motivo di gioia è vivere insieme essendo una sola carne. L’osso tolto dalle altre ossa per creare “l’aiuto che fosse simile” nel vedere la donna riconosce che gli appartiene e i due ritornano ad essere un’unica carne. L’attrazione nasce quando regna in noi la grazia di Dio. Il peccato mai unisce ma sempre divide.
Oggi, nel cuore dell’uomo, nel cuore delle famiglie la verità di Dio si è molto indebolita e sta quasi scomparendo. Oggi ne fanno da padrone le svariate teorie che spuntano come i funghi nel bosco. È subdola l’opera diabolica di queste ultime. Prima hanno mirato a distruggere le istituzioni e ci sono riuscite, ora voglio puntare a distruggere l’uomo e la Chiesa stessa. Vogliono che certe affermazioni siano fatte passare per leggi. Così, se una teoria può o non può interessarmi, la legge, invece, deve necessariamente coinvolgermi e interpellarmi.
È grave ciò che stiamo vivendo oggi.
La Chiesa ha un duro compito, molto gravoso. Deve dire la Sua Verità. Essa può infastidire il politico di turno o chi sa chi, non importa. La Chiesa deve evangelizzare: “guai a me se non evangelizzassi”. La Chiesa deve fare da sparti acque. La Chiesa deve dire: questo è secondo Dio e questo non è secondo Dio.
Oggi l’uomo è molto stolto e vuole passare per furbo. Posso anche capire che non si voglia credere alla Chiesa, che non si voglia ascoltare il Papa o i preti. Posso anche comprendere che non si voglia accettare il vangelo. Va bene. Ma andare contro natura mi sempre ridicolo e da stolti e arroganti.
Pongo una sola domanda: nel processo naturale, solo in esso, come viene generato un bambino? Beh, se solo fossimo un po’ onesti!
Allora, amici, eravamo già sulla strada della gioia perché eravamo sulla strada di Dio. Se essa è stata smarrita, ritrovatela e riprendetene il percorso. E Gioia sia con il Signore.


Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it


Autore
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