La tregua tra Israele e Hamas: i palestinesi la confermano, ma il governo ebraico frena
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La tregua tra Israele e Hamas: i palestinesi la confermano, ma il governo ebraico frena

martedì 20 novembre, 2012

GERUSALEMME, 20 NOVEMBRE 2012 - «Sono qui per appellarmi personalmente per la fine della violenza e per chiedere un cessate il fuoco». È l’appello dal Cairo del segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, che come riporta il Corriere della Sera si trova in Egitto per ottenere un «cessate il fuoco immediato» e «immediati passi indietro da entrambe le parti», nonché la rinuncia di «qualsiasi operazione di terra» preparata dalle truppe israeliane.

La pressione internazionale, dunque, avrebbe fatto desistere Israele dall’iniziare la già dichiarata offensiva terrestre, con tanto di 75mila riservisti richiamati alle armi. Lo stato ebraico e Hamas, quindi, sarebbero pronti a stipulare un cessate il fuoco che sarà annunciato questa sera dal Cairo, alle 23 ora italiana, che durerà per 24-48 ore, periodo in cui si cercherà di pervenire ad una tregua di lungo termine.[MORE]

Secondo la tv al-Jazeera, il dirigente di Hamas, Ayman Taha, avrebbe confermato il raggiungimento della tregua temporanea: «Israele e le milizie (palestinesi, ndr) si sono accordati su un cessate il fuoco che entrerà in vigore a mezzanotte», scrive Adnkronos.

Da Israele, però, le riposte non sono state molto concilianti. Il premier Benjamin Netanyahu (nella foto), sebbene abbia deciso di bloccare l’offensiva terrestre, ha comunque ammonito i capi di Hamas di avere, da un lato, «la mano tesa» e, dall'altro, «la spada» e che sta a loro scegliere. Inoltre, come riporta Agi, il portavoce del governo israeliano ha dichiarato alla Cnn che «la palla è ancora in gioco» e che, quindi, l’intesa con i palestinesi non è stata ancora raggiunta.

Adnkronos riferisce anche le parole del ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, che si esprime sul ruolo italiano nei processi di pace: «C'è stato e c'è un ruolo dell'Italia per portare la stabilita a Gaza a riuscire a risolvere il problema immediato, che è la cessazione delle ostilità. Siamo una voce molto ascoltata in questo difficile negoziato che si sta svolgendo al Cairo»

(Foto: it.wikipedia.org)

Giovanni Gaeta


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