Lavoro, nel 2009 Calabria maglia nera per irregolari
Economia Calabria

Lavoro, nel 2009 Calabria maglia nera per irregolari

giovedì 15 aprile, 2010

Lo rivela l’Istat: lo scorso anno sono risultate irregolari tre milioni di “unità di lavoro”. E solo una minima parte sono di immigrati irregolari


Sono quasi tre milioni - per la precisione 2 milioni e 966 mila - i lavoratori non regolari stimati dall’Istat nel 2009. La stima si riferisce alle Ula, cioè le unità di lavoro. Il tasso di irregolarità è in calo, rispetto al 2001: all’epoca le Ula erano 3 milioni e 280 mila unità. Ma restano molte: circa il 6,4% del Pil, nel 2006.

Nel 2009, poi, la stragrande maggioranza delle “unità irregolari” è rappresentata dagli italiani. Gli stranieri “clandestini” risultano la componente più ridotta e sono valutati in 377 mila unità di lavoro sempre nel 2009, pari al 12,7%. Il 31,6% di queste “Ula” irregolari è data da coloro che svolgono una seconda attività non dichiarata[MORE]

Il settore con la maggiore incidenza di unità di lavoro non regolari è l’agricoltura. A seguirlo sono i servizi (13,7%) ed in particolare il comparto del commercio, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni (18,7% nel 2009). La quota di lavoro non regolare resta significativa anche nel settore delle costruzioni, nonostante si sia arrivati al 10,5% dal 15,7% del 2001. All’opposto, il minor tasso di irregolarità si evidenzia nell’industria in senso stretto, dove è rimasto intorno al 4%, negli anni in considerazione.

Al sud, sulla base degli ultimi dati riferiti al 2007 - la quota di lavoro irregolare risulta più che doppia rispetto alle due ripartizioni del nord: 18,3% contro il 9,2% del nord-ovest e l’8,6% del nord-est. Al centro è al 10,2%. A livello regionale, la maglia nera va alla Calabria, con un tasso di irregolarità pari al 27,3% contro la più virtuosa che risulta essere l’Emilia Romagna (8,1%).


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