Lettera Cameron a Ue, intesa possibile. Ma insiste su restrizioni a welfare per immigrati intra-Ue
Estero Calabria

Lettera Cameron a Ue, intesa possibile. Ma insiste su restrizioni a welfare per immigrati intra-Ue

martedì 10 novembre, 2015

LONDRA, 10 NOVEMBRE 2015 - David Cameron ha scoperto le carte sul tavolo della difficile partita che nei prossimi mesi giocherà con i vertici dell'Unione europea e con gli altri 27 leader continentali. In un discorso alla Chatham House, il premier britannico ha indicato le riforme che Londra chiederà a Bruxelles per confermare la propria adesione alla Ue, riassumibili nella formula di un'"Unione flessibile di liberi stati membri". Un compito che non è una "missione impossibile". Contemporaneamente, Downing Street ha formalmente presentato le sue richieste anche al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, al quale stamani è stata recapitata una lettera contenente le proposte britanniche. Come è noto da tempo, sono quattro le macro aree nelle quali si concentrano le richieste di Londra. [MORE]

Le richieste di Londra. Innanzitutto, un meccanismo che "garantisca equità" all'interno del mercato unico tra gli stati membri che aderiscono all'eurozona e quelli, come la Gran Bretagna, che invece intendono rimanerne fuori. Il Regno Unito chiede inoltre di non essere incluso in quei meccanismi europei che puntano ad una "maggiore integrazione", mantenendo la propria autonomia rispetto alle istituzioni di Bruxelles. C'è poi il tema spinoso della "libertà di movimento all'interno della Ue" che, secondo Londra, porta ad autentici abusi da parte degli immigrati comunitari, in particolare dall'est Europa, che si trasferiscono in Gran Bretagna per godere dei benefici del welfare. Tra i punti su cui il premier insiste ci sono le restrizioni al welfare per gli immigrati intra-europei.

La Brexit. Cameron ha comunque sostenuto che le sue istanze sono “ragionevoli”, impegnandosi ad affrontare la partita con “un atteggiamento pragmatico e non emotivo” in vista del referendum sulla cosiddetta Brexit, che egli stesso ha promesso entro il 2017 di fronte alle pressioni del fronte euroscettico , ma che secondo i media intenderebbe anticipare in effetti nel 2016. Referendum che comunque non avrà un bis, ha avvertito oggi. Proprio rivolgendosi indirettamente agli euroscettici, il premier ha notato del resto come l'ipotetica uscita di Londra dall'Ue porrebbe anche problemi di “sicurezza nazionale”. In ogni caso, quelli che Londra chiede sono «cambiamenti grandi, ma non impossibili». E “con pazienza, buona volontà e inventiva” potranno essere raggiunti per fare “della Gran Bretagna, ma anche dell'Ue”, un posto più “sicuro e prospero” negli anni a venire.

I partner europei. Ci sono aspetti "fattibili", altri "difficili" e altri "aspetti altamente problematici" nella lettera inviata dal premier David Cameron a Tusk e Juncker, è stato il primo commento del portavoce della Commissione, indicando tra gli ultimi "quelli che toccano le libertà fondamentali" ed in particolarele "discriminazioni tra cittadini della Ue". Un’apertura sostanziale alle richieste di riforme europee espresse da David Cameron è arrivata anche da Angela Merkel:. “Vogliamo lavorare su queste proposte nello spirito di trovare una soluzione”, ha detto la cancelliera a Berlino in risposta al premier inglese. “Ci sono punti difficili e punti più difficili», ha aggiunto Merkel, «ma sono fiduciosa che ci riusciremo”. La cancelliera ha assicurato che la Germania darà il suo contributo affinché tutto avvenga all'interno delle regole europee. Merkel ha appreso selle proposte Gb personalmente da Cameron ieri per telefono.

Tiziano Rugi


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