Libia: arrestato reclutatore Isis che agiva in Italia
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Libia: arrestato reclutatore Isis che agiva in Italia

giovedì 18 agosto, 2016

 TRIPOLI, 18 AGOSTO - I milizianti di Zintan, alleate della coalizione del generale Haftar, capo di una delle due componenti più forti della nuova Libia, spaccata tra Est ed Ovest, hanno catturato Al Fezzani, noto jihadista e segnalato dalle forze dell'ordine italiane come agente reclutatore dell'Isis sul territorio italiano.

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Al Fezzani, conosciuto come Abu Nassim, era noto alle autorità come reclutatore delle nuove leve di jihadisti sul territorio italiano. Era fuggito verso la Libia per il salto di qualità. Lì è diventato uno dei leader dello Stato Islamico nella nazione, ed era stato accusato dai lealisti libici di essere uno dei fautori della tentata cattura della città di Ben Guerdane lo scorso Marzo. Ci furono 58 vittime. Per questo motivo è il ricercato numero uno di Tunisi. Dopo la vittoria di Sirte e la conquista della città da parte delle forze lealiste, Al Fezzani è fuggito verso Ovest, ma è stato fermato tra Regdalin e al-Jmail, vicino al confine tunisino, che sperava di oltrepassare. Era già passato dalla Tunisia, dove aveva aderito a Ansar Al Sharia, un gruppo estremista tunisino. E poi Tripoli, Bengasi e Sirte, cercando di sfuggire ai bombardamenti americani.

La storia di Al Fezzani in Italia e nel terrorismo viene da lontano. Prigioniero di Guantanamo, già noto terrorista, approda in Italia grazie ad un accordo governo statunitense ed italiano, fece perdere le sue tracce per reati di falsificazione documenti. Catturato e rimasto in carcere fino al 2012, fu assolto ma fu decretata la sua espulsione in qualità di "soggetto pericoloso". Tentò la fuga ma fu ritrovato pochi giorni dopo. Dal 2015, è in una lista di 25 uomini partiti in Siria per combattere assieme all'Isis.

Indiscrezioni parlano del coinvolgimento di Al Fezzani nel rapimento dei tecnici Gino Pollicardo, Filippo Calcagno, Salvatore Failla e Fausto Piano. Sabratha Al Fezzani era il capo delle milizie della zona, dove tecnici e civili stranieri sono spesso vittime delle azioni degli jihadisti e ribelli.

Leonardo Cristiano

immagine da: notizie.tiscali.it

 


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