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ROMA, 12 GIUGNO 2012 – Piange lacrime di sangue la Siria, il Paese dove non c’è fine all’orrore e non si fermano i massacri.
Secondo una stima recente, sono circa 1.200 i bambini morti durante gli scontri degli ultimi quindici mesi, mentre l’Onu è sempre più certa che il governo di Damasco si sia reso responsabile di pratiche di tortura eseguite su bambini di poco più di otto anni, bambini che sono anche stati usati come scudi umani negli scontri a fuoco e arruolate nelle milizie dei ribelli.[MORE]
«Raramente – afferma la rappresentante speciale delle Nazioni Uniti per i bambini nei conflitti armati, Radhika Coomaraswamy - ho visto tanta brutalità come in Siria, dove ragazzi e ragazze sono strati arrestati, torturati, giustiziati e usati come scudi umani. Molti ex soldati hanno parlato di attacchi armati nelle aree abitate da civili e di aver visto bambini, alcuni molto piccoli, uccisi e mutilati»
Le proteste contro il governo del presidente Bashar al-Assad, iniziate nel Sud del Paese in seguito alla cosiddetta “Primavera Araba” agli inizi del 2011, continuano a generare scontri e repressioni da parte delle autorità di Damasco, scontri che hanno già suscitato lo sdegno delle Nazioni Unite e dell’intera comunità mondiale.
(foto www.euranet.eu)
Elisa Lepone
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