Migranti, Belloni convoca ministro Difesa russo
Estero Lazio

Migranti, Belloni convoca ministro Difesa russo

martedì 4 luglio, 2017

VIENNA, 4 LUGLIO – Il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Elisabetta Belloni, ha convocato questa mattina alla Farnesina l'Ambasciatore austriaco a Roma, René Pollitzer, conseguentemente alle dichiarazioni del ministro della Difesa austriaco Kronen Zeitung, secondo le quali l'Austria è pronta a schierare fino a 750 militari al Brennero «molto presto» se il flusso di migranti dall'Italia non diminuirà.[MORE]

«Credo che molto presto saranno attivati controlli alle frontiere e ci sarà bisogno di un dispiegamento dell'esercito», ha dichiarato il ministro austriaco al quotidiano Kronen Zeitung, sottolineando che la misura sarà «indispensabile se l'afflusso di migranti dall'Italia non diminuisce».

Secondo l'agenzia austriaca Apa sarebbero già stati portati al Brennero quattro mezzi corazzati Pandur delle Forze armate austriache che potrebbero essere impiegati nelle operazioni di controllo sull'immigrazione annunciate dal ministro della difesa Hans Peter Doskozil. Il dispositivo potrebbe essere attivato nel giro di tre giorni e comprende 750 militari, 450 dei quali saranno messi a disposizione da reparti stanziati nella regione del Tirolo, mentre i restanti verrebbero dal comando militare della Carinzia.

I muri si alzano anche da parte di Francia e Spagna. Il presidente Macron è stato chiaro: vuole distinguere tra richiedenti asilo e migranti economici - la stragrande maggioranza di coloro che arrivano in Italia, in fuga dalla fame - non abbandonare "il mantenimento delle nostre frontiere". Madrid invece mette le mani avanti: "qualunque soluzione alla questione migranti deve essere europea e non bilaterale." Intanto il pacchetto di misure in arrivo dall'Unione Europea I lavori del collegio dei commissari UE saranno preceduti da una sessione plenaria del Parlamento, cui parteciperà anche il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, per discutere delle azioni per ridurre la pressione sull'Italia.

Si lavora da un lato nella direzione - anche se di fatto già respinta da due dei Paesi coinvolti, Spagna e Francia - di fare sbaracare i migranti salvati nei porti di altri Paesi europei, mentre da un altro lato si spinge per soluzioni nei Paesi d'origine - quali il potenziamento del Fondo per l'Africa e la costruzione di percorsi efficaci di rimpatrio (accordi con i Paesi di partenza) - e soprattutto sul fronte della redistribuzione dei richiedenti asilo, strada finora decisamente in salita.

 

Maria Azzarello

credit foto:Eunews


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