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Nuovo Governo: Conte al lavoro in vista del voto di fiducia di domani

Francesco Gagliardi
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Nuovo Governo: Conte al lavoro in vista del voto di fiducia di domani
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ROMA, 4 GIUGNO – Si avvicina il debutto del neonato governo giallo-verde, che dovrà passare per il voto di fiducia da parte di entrambi i rami del Parlamento prima di essere operativo. Pertanto, chiuso nel suo ufficio, il Presidente del Consiglio in pectore ha lavorato l’intero pomeriggio di oggi insieme al suo staff per redigere il testo del discorso che terrà domani alle due Camere. Si tratterà, in base a quanto annunciato a più riprese, di una dichiarazione programmatica che servirà a presentare il cosiddetto “programma del cambiamento” e tutti i temi più forti del contratto stipulato politicamente tra Lega e Movimento 5 Stelle. [MORE]

La tabella di marcia, stabilita dalle Conferenze dei Capigruppo, prevede che il premier incaricato esponga ai Senatori il programma a partire dalle ore 12, per poi recarsi a Montecitorio per depositare agli atti lo stesso testo intorno alle 13. Alle 14:30, poi, avrà luogo il ritorno in Senato per l’inizio della discussione parlamentare, che si concluderà con il voto di fiducia atteso tra le 19:30 e le 20:30. Per quanto riguarda invece la calendarizzazione della fiducia alla Camera dei Deputati, la discussione generale è prevista per mercoledì dalle 9 alle 14; per le 15:40 sono attese la replica di Conte ad eventuali obiezioni sollevate dagli Onorevoli e poi le dichiarazioni di voto dei vari gruppi parlamentari. L’ultimo voto di fiducia è invece previsto per le 17:45.

La procedura è stabilita com’è noto dall’art. 94 della Costituzione, in base al quale il Governo (già in carica con il giuramento) deve ottenere la fiducia delle due Camere, presentandosi ai due rami del Parlamento entro dieci giorni dalla sua formazione. Ciascuna Camera, poi, accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Tra le due Camere, il governo Conte si presenterà prima dinanzi al Senato, in base all’invalsa prassi dell’alternanza (denominata “culla” in gergo parlamentare) che aveva portato l’esecutivo presieduto da Paolo Gentiloni a presentarsi in prima battuta a Montecitorio.

Restano comunque ancora incerti i numeri definitivi del nuovo governo. La fiducia non è in discussione, considerando che le due forze politiche che hanno espresso il contratto programmatico sono in grado di raggiungere da sole la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, tuttavia al Senato non appare esservi un gran vantaggio rispetto all’opposizione (come spesso è accaduto anche ai precedenti esecutivi). A Palazzo Madama, infatti, Lega e M5S possono contare su 167 voti certi, ovvero soltanto 6 in più rispetto alla maggioranza assoluta, ai quali comunque sarebbe possibile con tutta probabilità aggiungere 4 sì provenienti dal gruppo misto (segnatamente, da 2 ex-pentastellati espulsi dal partito per la questione rimborsi, nonché dai 2 esponenti del MAIE, il Movimento Associativo Italiani all’Estero). Non è ancora chiaro, invece, quale sarà l’atteggiamento del Gruppo delle Autonomie, mentre è pressoché certa l’astensione (almeno in questo primo voto di fiducia) da parte di Fratelli d’Italia. Più in discesa sarà il percorso alla Camera, dove Salvini e Di Maio possono contare su ben 30 voti in più rispetto alla cifra corrispondente alla maggioranza assoluta.

Il governo Conte presenterà un discorso che toccherà tutti i temi più forti del programma giallo-verde, in primis il reddito di cittadinanza ed il superamento della legge Fornero. Sarà con tutta probabilità affrontato anche il tema della flat tax, di cui ha parlato oggi il sen. Bagnai della Lega (possibile sottosegretario al Ministero dell’Economia) ipotizzando che la riforma del sistema fiscale possa entrare in vigore nel giro di 2 anni sia per le imprese sia per le famiglie, scatenando polemiche levatesi dalla sponda dem che ha rivendicato i risultati realizzati con IRES ed IRI grazie ai precedenti esecutivi. Ancora più complessa sarà probabilmente la soluzione dei nodi legati al tema migranti, soprattutto dopo le dichiarazioni odierne di Salvini, secondo il quale “la Tunisia esporta galeotti”, con le quali è stata gettata nuova benzina sul fuoco degli accordi di cooperazione tra i due Paesi nel campo della gestione dell’immigrazione. Infine, sarà probabilmente discusso anche l’argomento vaccini, come annunciato da Giulia Grillo che è in procinto di insediarsi al Dicastero di Lungotevere Ripa: secondo la deputata catanese, infatti, verranno effettuate modifiche all’ultima normativa che ha disciplinato gli obblighi vaccinali, nonché eventuali modifiche ai meccanismi di finanziamento del SSN di comune accordo con il MEF.

Subito dopo il superamento dello scoglio della fiducia, comunque, si passerà a comporre le commissioni permanenti dei due rami del Parlamento: i gruppi dovranno indicarne i rispettivi componenti e starà poi a questi ultimi eleggere l’ufficio di presidenza di ciascuna commissione. Nel frattempo, insieme al Ministro degli Esteri Moavero Milanesi, il neo premier Giuseppe Conte dovrà dirigersi in Canada dove lo attende il G7 di La Malbaie, primo impegno e primo banco di prova sullo scacchiere internazionale per il nuovo governo.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: agenziagiornalisticaopinione.it


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Scritto da Francesco Gagliardi

Giornalista di InfoOggi

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