Omicidio Rosi, la confessione di Iulian Ghiorghita
Cronaca Umbria

Omicidio Rosi, la confessione di Iulian Ghiorghita

martedì 20 marzo, 2012

PERUGIA, 20 MARZO 2012 – Ha confessato l’assassino di Luca Rosi, il giovane bancario ucciso a Ramazzano il 2 marzo scorso durante una rapina nella casa di famiglia. Nei giorni scorsi gli arresti dei componenti di quella che era la banda artefice di molti altri colpi messi a segno nelle stesse zone. Inizialmente è stato arrestato Catlin Simonescu, ritenuto il basista della banda. Venerdì mattina sono stati fermati Iulian Ghiorghita, 31 anni, e Aurel Rosu, appena 20 anni. I due stavano tornando in Italia ma al confine hanno trovato ad attenderli i carabinieri del reparto operativo e dei Ros che li hanno subito portati a Perugia. Un altro complice, Dorel Gheorghita, è stato arrestato in Romania in casa della suocera. Mentre i due venivano condotti nel carcere perugino di Capanne arrivava la testimonianza fondamentale di una donna connazionale dei due arrestati, Alina fidanzata di Aurel Rosu che dice di aver raccolto la spietata confessione di Iulian Ghiorghita in proposito dell’omicidio del giovane Luca.[MORE] In risposta ad una domanda della donna, che aveva intuito che i due avevano “ combinato qualcosa di grosso “, il Ghiorghita ha risposto “ Si, l’ho ucciso io “. Questa la confessione choc del giovane rumeno.

Parole importanti che vanno ad aggiungersi agli altri tasselli di questa brutta storia e che serviranno alla formulazione delle accuse nei confronti degli arrestati. La giovane donna, inizialmente complice della banda a cui ha fornito anche alloggio, probabilmente di fronte alla follia di una morte così senza senso deve aver riflettuto e deciso di collaborare con la giustizia. La sua è, come abbiamo già detto, una testimonianza importante che si aggiunge a quella di un’altra donna. Bianca la fidanzata di Ghiorghita. È proprio per cercare lei e la sua bambina, oltre che nel tentativo di recuperare dei vestiti, che il rumeno autore dell’omicidio del giovane Luca è rientrato in Italia, rientro annunciato a quella Alina che raccoglierà poi l’altra fondamentale confessione. Già la stessa Bianca aveva riferito di aver sentito parlare Iulian e Aurel di un omicidio avvenuto a Ponte S.Giovanni in cui uno rimproverava l’altro di “ averlo ammazzato per niente “ .
Le testimonianze delle due donne vanno ad aggiungersi agli elementi raccolti fino a questo momento dagli inquirenti. Le prove sembrano talmente evidenti che i due non sanno come difendersi, forse è proprio per questo che sono rimasti in silenzio davanti al gip Carla Giangamboni e al pm Giuseppe Petrazzini. Il lavoro dei militari che già tanto hanno fatto non finisce di certo qui. Ancora c’è da trovare l’arma con cui è stato commesso l’omicidio e dei vestiti sporchi di sangue e poi c’è da stabilire se quella sera i rapinatori siano stati accompagnati da qualcuno. Soddisfazione esprimono comunque gli inquirenti e gli agenti che fino ad ora si sono occupati delle indagini. Le “ bestie “, come le ha definite il papà del giovane ucciso, sono state prese ora si aspetta con ansia che la giustizia faccia il suo corso.
Daniela Dragoni
 


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