Osservatorio Turchia: la trascrizione delle telefonate-scandalo tra Erdogan e figlio
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Osservatorio Turchia: la trascrizione delle telefonate-scandalo tra Erdogan e figlio

mercoledì 26 febbraio, 2014

 ISTANBUL, 26 FEBBRAIO 2014 – Di seguito sono riportate le trascrizioni delle intercettazioni di cinque telefonate, tra il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan e suo figlio Bilal, in cui si fa riferimento a una cospicua somma di denaro in contanti – almeno mille milioni di dollari – da “far fuori” il prima possibile. Le chiamate sono state effettuate tra il 17 e il 18 dicembre 2013, periodo in cui esplose in Turchia lo scandalo delle tangenti che ha portato all'arresto di figli di ministri e figure di alto rango della società turca.

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La pubblicazione delle trascrizioni è l'ennesima mina alla maggioranza di governo che traballa ormai da mesi, con le imminenti elezioni amministrative ormai alle porte. La gente, intanto, continua a scendere in piazza, chiedendo le dimissioni di Erdogan.

L'autenticità delle conversazioni non è stata ancora verificata.

Prima telefonata:
17 dicembre 2013, ore 08.02

Recep Tayyip Erdogan: Sei a casa, figliuolo?
Bilal Erdogan: Sì, papà.
RTE: Ascolta! Questa mattina c'è stata una retata. Ali Agaoglu, Reza Zerrab, il figlio di Erdogan [Bayraktar – ex ministro], il figlio di Zafer [Caglayan – ex ministro], il figlio di Muammer [Guler – ex ministro] ecc... Le loro case sono state tutte perquisite.
BE: Ripeti, papà.
RTE: Sto dicendo che il figlio di Muammer, il figlio di Zafer, il figlio di Erdogan, Ali Agaoglu, Reza Zerrab, ecc.. stanno perquisendo le case di 18 persone per una grossa operazione anti-corruzione.
BE: Sì.
RTE: Ok? Ora, quello che voglio dire, porta via tutto quello che c'è in casa. Ok?
BE: Che posso avere con me, papà! Ci sono i tuoi soldi nella cassaforte.
RTE: È quello che ti sto dicendo. Adesso ti mando tua sorella. Ok?
BE: Mi mandi chi?
RTE: Tua sorella, ho detto.
BE: Eh, ok.
RTE: Poi,... lei conosce tutte le informazioni, ok. Parla con tuo fratello maggiore.
BE: Sì.
RTE: Oh, lui... facciamo... parla anche con tuo zio, anche lui dovrebbe portar via tutto, parla anche con tuo zio [materno], lui pure dovrebbe...
BE: Che dobbiamo farne, papà, dove dovremmo metterli?
RTE: In un posto sicuro, da qualche parte al sicuro... Fallo.
(una voce femminile in sottofondo dice “Berat”)
BE: Anche Berat ne ha un po'.
RTE: È quello che ti sto dicendo. Ora va', va' da tuo zio, non so se zio Ziya ne ha, ok? E poi immediatamente [informa] pure tuo fratello Burak.
BE: Ok, papà. Tu vuoi dire, Sumeyye, cioè, portarli via, Sumeyye mi dirà dove portarli?
RTE: Sì, va bene. Su, adesso, fa[llo], pensa ai tuoi, tra di voi, con tuo zio, ecc..
BE: Su fare che?
RTE: Sì, sì, contattali velocemente, fino alle 10.00. Perché il problema è...
BE: Ok, papà.
RTE: Ok? Ci sentiamo.
BE: Ok, babbo.

Seconda telefonata:
17 dicembre 2013, ore 11.17

BE: Papà, ci siamo riuniti con Hasan, Berat, lo zio, stiamo tutti insieme, stiamo pensando a che fare. Berat ha un'altra idea. Lui dice, diamone un po' a Faruk [Kalyoncu] per un altro “affare”, così che lui può procedere come ha fatto in precedenza. Lo facciamo, possiamo sistemare una grossa somma così.
RTE: È fattibile.
BE: Ok. Per la restante parte, dal momento che abbiamo cominciato un partenariato con Mehmet Gur, pensavamo di darli a lui dicendogli “tienili, puoi usarli per il progetto appena sarà pronto". In questo modo, possiamo estinguere e spostare il resto da qualche altra parte.
RTE: Ok, va bene. Finché potete...
BE: Ok.
RTE: È arrivata Sumeyye?
BE: È arrivata a casa, sarà qui a breve. Ok, babbo, risolveremo tutto entro oggi, inshallah. C'è altro?
RTE: Sarebbe perfetto se lo faceste... se potete sbarazzarvi di tutto.
BE: Certo, ce ne libereremo, inshallah.

Terza telefonata:
17 dicembre 2013, ore 15.39

RTE: Hai svolto gli altri incarichi che ti avevo commissionato?
BE: Finiremo tutto stasera. Abbiamo già sistemato qualcosa. Abbiamo sistemato la parte di Berat. Ora prima risolviamo la questione con Mehmet Gur, poi il resto continuiamo quando sarà buio.
RTE: ….
BE: Inshallah.
RTE: Che ha fatto Sumeyye?
BE: Li ha presi, portati via, abbiamo parlato, ecc...
RTE: Ha risolto con entrambe le parti?
BE: Credo di sì, papà, ha detto che le ha svuotate.
RTE: Tutt'e due.
BE: Sì, lei ha detto tutt'e due, questo vuoi dire, quando dici “entrambe le parti”, giusto?
RTE: Vabbé. Ok. Va bene.
BE: A che ora torni?
RTE: Verso le 12.
BE: Fa' buon viaggio.
RTE: Non parlare al telefono.

Quarta telefonata:
17 dicembre 2013, ore 23.15

BE: Ciao, babbo, ti chiamo per... abbiamo quasi finito. Eee... mi hai chiamato, babbo?
RTE: No, mi hai chiamato tu.
BE: Mi è arrivata una chiamata con un numero anonimo.
RTE: Quando dici “quasi finito”, te ne sei completamente sbarazzato?
BE: Non lo abbiamo ancora azzerato, babbo. Fammi spiegare... abbiamo ancora un 30 milioni di euro di cui non riusciamo a sbarazzarci. Berat stava pensando... C'era ancora un ulteriore 25 milione di dollari che Ahmet Calik dovrebbe ricevere. Loro dicono diamoli [a lui]. Quando i soldi arrivano, noi facciamo [qualcosa], dicono. E con i soldi che restano possiamo comprare un appartamento da Sehrizar, dice. Che dici, papà?
RTE: ….
(suono di sottofondo: Ayyy)
BE: Babbo.
RTE: Sumeyye è con te?
BE: Sì, è qui. Te la chiamo?
RTE: No, ho sentito un rumore, ecco perché ho chiesto.
BE: Umm... Insomma, possiamo trasferire 25 milioni di dollari a Calik e comprare un appartamento da Sehrizar con quello che resta.
RTE: Sì, vabbé, risolveremo.
BE: Facciamo così?
RTE: Ok, fallo.
BE: Vuoi sbarazzartene completamente, papà, o vuoi tenerne un po' per te?
RTE: No, non posso, figliuolo. Puoi trasferirli all'altro, con Mehmet puoi trasferirli lì...
BE: Sì, glieli abbiamo dati. Gliene abbiamo dati 20.
RTE: Per l'amor del cielo, prima avresti dovuto trasferirli, poi avresti dovuto...
BE: Siamo riusciti a dare questo per ora, è già difficile, s'è preso un sacco di spazio. Ne stiamo mettendo altro in un altro posto, ne diamo una parte a Tunc, e poi...
RTE: Li avete trasferiti tutti a Tunc?
BE: (Sumeyye, puoi venire?) Dove, papà?
RTE: A Tunc, ho detto, li avete trasferiti tutti a Tunc?
BE: Hanno chiesto, penso che lui abbia detto che potrebbe prendersi 10 milioni di euro.
RTE: Vabbé. Non parlare di queste cose, così, quassù.
BE: Ok. La risolviamo in questo modo.
RTE: Ok, fa' così. Io non torno stasera, resto ad Ankara.
BE: Ok, stiamo risolvendo tutto, non preoccuparti.

Quinta telefonata:
18 dicembre 2013, ore 10.58

RTE: Mi chiedevo se andava tutto bene, perciò ho chiamato.
BE: No, niente. Abbiamo finito le commissioni che ci hai dato, con l'aiuto di Dio.
RTE: Avete azzerato tutto?
BE: Tutto, voglio dire, azzerare, dove avrei potuto metterli tutti? Ho preso i soldi di Samandira e di Maltepe, 730,000 USD e 300,000 TL. Me li sbrigo io. Dobbiamo un milione a Faruk Isik (AKP MP); gli darò questi e gli dirò di girare il resto all'accademia.
RTE: Non parlare così apertamente.
BE: Non dovrei parlare?
RTE: Non parlare, ok?
BE: Ok, babbo.
RTE: Voglio dire, non tenerti niente tu, ovunque sia, Samandira, altrove... mandali dove devi mandarli, dove li tieni?
BE: Ok, babbo, ma secondo me al momento siamo sotto controllo.
RTE: Che cosa ti ho detto fin dall'inizio!
BE: Ma sono i bodyguard? Chi ci segue, papà?
RTE: Figliuolo, sei intercettato.
BE: ma loro sono anche seguiti, dicono.
RTE: Può essere. Abbiamo fatto delle cose (principali interventi) nella sicurezza di Istanbul.

Fonte / Foto: revolution-news.com

Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)


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