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Pale eoliche, il Sindaco Aloisio replica ad Alecci, falso ambientalismo

Redazione
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Pale eoliche, il Sindaco Aloisio replica ad Alecci, falso ambientalismo
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Sono veramente perplesso nel leggere le ultime dichiarazioni di Ernesto Alecci "Il vento delle pale eoliche spazza via i sogni dei giovani calabresi".

Non penso che abbia stupito solo me che ho combattuto sin dal 2001, tra i primi in Italia, per l'affermazione delle fonti energetiche rinnovabili, ma ritengo che dichiarazioni così erronee abbiano sconcertato i circa venti lavoratori del comprensorio che lavorano per il parco eolico di San Sostene, le imprese che hanno lavorato per la realizzazione del parco eolico e quelle che lavorano periodicamente per la manutenzione delle strade e di altre opere collegate.

Le turbine eoliche in un piccolo comune, invece, hanno ridato concretezza al sogno di tante famiglie di rimanere nella loro amata Calabria, sogno che non hanno potuto coltivare tanti emigrati costretti a fuggire dalla loro terra per lavorare nelle fabbriche del nord Italia e estere.

Queste dichiarazioni hanno certamente turbato gli escursionisti dei sentieri montani in San Sostene, tra cui l'ultimo realizzato dal Comune di San Sostene lo scorso anno verso la Pietra del Brigante Momo.

Lo sconcerto può avere invaso gli amanti del bosco intatto del territorio montano sansostenese, che hanno assistito alla ripiantumazione di un numero nettamente superiore rispetto agli alberi tagliati e soprattutto al preservarsi nel tempo della vegetazione montana dagli incendi grazie alla esistenza e manutenzione delle strade taglia fuoco.

Forse si preferiscono i comuni in dissesto finanziario a carico dello Stato e quindi dei cittadini italiani, dovendo ricorrere al fondo di solidarietà o forse si preferiscono coloro che, pur di rimanere in Calabria, devono affidarsi al reddito di inclusione.

I terreni agricoli, poi, sono lì, anche con le turbine eoliche che sono le forti energetiche che occupano meno suolo

I terreni agricoli sono ancora lì, disponibili ad essere coltivati se solo si proponesse una politica di incentivazione per coloro che vogliono coltivare la terra, invece di combattere le nostre fabbriche del vento, che portano economia e indotto.

Regolamentare, infine, le aree idonee e non idonee cosa significa? Ridurre drasticamente la possibilità di creare le nostre fabbriche distruggendo, in questo caso si, il sogno di tanti calabresi? Regolamentiamo nei giusti termini e finiamola di inneggiare un paesaggio, confondendolo con un concetto soggettivo di estetica.

Il paesaggio è ben altro e non certamente ciò che viene ripetutamente ed erroneamente decantato da falsi ambientalisti.

Io sono per la Calabria che lavora e produce e spero che lo sia in futuro anche la burocrazia calabrese che fino ad ora ha frenato lo sviluppo ambientale, economico e sociale della nostra terra.

Avv. Luigi Aloisio
Sindaco di San Sostene

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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