Penalizzazione Brescia: le Strategie di Sampdoria, Salernitana e Frosinone per restare in B


Caos Playout in Serie B: il caso Brescia rimescola tutto. Salernitana e Sampdoria alla finestra
Brescia, Salernitana e Sampdoria: tre club, un destino appeso alle carte bollate. La Serie B 2024/2025 chiude la stagione regolare col botto, tra penalizzazioni in arrivo e playout congelati. Tutto ruota attorno al caso Brescia, accusato di irregolarità fiscali, con una possibile penalizzazione di 4 punti che ribalterebbe la classifica e la lotta per non retrocedere.
Il Brescia Rischia la Serie C: Penalizzazione Vicina
La Procura Federale ha aperto un fascicolo a carico del Brescia per presunto utilizzo irregolare di crediti d’imposta inesistenti. I versamenti per stipendi e contributi di febbraio sarebbero stati effettuati attraverso crediti non validi, per un totale di circa 1,4 milioni di euro. Il presidente Massimo Cellino ha denunciato di essere stato truffato da una società terza e ha presentato ricorso, ma intanto il processo sportivo è fissato per il 22 maggio.
Se la penalizzazione verrà confermata, i lombardi scenderanno da 43 a 39 punti, retrocedendo direttamente in Serie C.
Strategie a Confronto: Come si Muovono le Tre Squadre
Brescia: Tutto Sul Ricorso
Il club lombardo punta tutto sulla difesa legale. L’obiettivo è dimostrare la buona fede e far emergere il ruolo truffaldino della società che ha venduto i crediti. Cellino si è affidato a un pool di avvocati specializzati in diritto sportivo e tributario. La strategia è chiara: ottenere l’annullamento o la sospensione della sanzione in primo grado, o almeno uno sconto che eviti la retrocessione diretta.
In parallelo, il Brescia ha richiesto l’eventuale sospensione dei playout, nel caso in cui la penalizzazione venga contestata anche in sede di appello.
Salernitana: Prepararsi ai Playout o Festeggiare
Con la classifica attuale, la Salernitana sarebbe destinata a disputare i playout contro il Frosinone. Ma se il Brescia venisse penalizzato, i campani salirebbero al 16° posto e dovrebbero affrontare la Sampdoria.
Il club granata ha adottato una doppia linea strategica:
- Piano A: allenamenti regolari, simulazioni di gara, gruppo unito e motivato per affrontare il playout
- Piano B: difesa delle proprie posizioni in Lega, per ottenere chiarezza prima di scendere in campo. Il presidente Iervolino ha chiesto garanzie: “Non possiamo prepararci senza sapere chi affrontiamo”.
Nel frattempo, lo staff tecnico si concentra su recupero fisico e motivazione mentale, in attesa di sapere l'avversario definitivo.
Sampdoria: Dal Baratro alla Speranza
Fino a pochi giorni fa, la Sampdoria era retrocessa in Serie C. Con i suoi 41 punti, era 18ª e fuori da tutto. Ma la penalizzazione del Brescia ribalterebbe i giochi e proietterebbe i blucerchiati al 17° posto, riaprendo clamorosamente le porte dei playout.
La strategia dei genovesi è improntata alla prudenza e alla preparazione:
- Silenzio stampa assoluto, per non alimentare polemiche
- Lavoro mirato sul campo: mister Andrea Pirlo ha richiamato la squadra per un mini-ritiro tecnico in vista del possibile spareggio
- Presidio legale: il club ha incaricato un team di legali di monitorare l’iter federale sul caso Brescia, pronto ad agire in autotutela se si configurasse uno scenario penalizzante
Il direttore generale Nicola Legrottaglie ha parlato chiaro: “Siamo pronti a tutto. La squadra merita una seconda occasione”.
Nuova Classifica Ipotesi (con penalizzazione Brescia)
Pos | Squadra | Punti |
15 | Frosinone | 43 |
16 | Salernitana | 42 |
17 | Sampdoria | 41 |
18 | Brescia | 39 |
19 | Cittadella | 39 |
20 | Cosenza | 30 |
Normative a Confronto
La Serie B si ritrova in un vicolo cieco. Il rinvio a data da destinarsi dei playout, deciso senza una motivazione giuridica definitiva, ha sollevato dubbi e proteste da parte di club e tifosi. Salernitana e Sampdoria restano in attesa, mentre lo spettro di una Serie B a 22 squadre si fa sempre più concreto.
Il provvedimento contestato: rinvio senza data e senza sentenza
Il punto di rottura è rappresentato dal rinvio dei playout a seguito del caso che coinvolge il Brescia. Una scelta che trae origine dall’articolo 27, comma 2 dello statuto della Lega B, che consente al presidente di agire in casi di urgenza. Tuttavia, questa norma prevede che l’intervento sia motivato e con indicazione di data certa, come accaduto in passato per eventi straordinari, ad esempio la concomitanza con manifestazioni cittadine.
Nel caso specifico, il rinvio è avvenuto senza alcun riferimento temporale e soprattutto in assenza di un provvedimento giurisdizionale sul caso Brescia. Questo apre un vuoto normativo: si tratta di un’azione fondata su una ipotesi di sanzione, non su un fatto giuridico accertato. Un precedente pericoloso che rischia di minare l’intera struttura regolamentare della post season.
Playout congelati, playoff in corso: un’anomalia tutta italiana
A rendere la situazione ancora più assurda, c’è la decisione di far proseguire i playoff regolarmente, separando di fatto la Serie B in due campionati paralleli. Una scelta che va contro la logica stessa del calendario sportivo, che dovrebbe essere univoco per tutte le fasi successive alla regular season.
Il principio di unitarietà della post season viene disatteso, creando un doppio binario normativo e sportivo. I playoff viaggiano spediti, i playout restano sospesi, in attesa di un esito giudiziario che potrebbe non arrivare in tempo.
Il rischio concreto: playout cancellati e Serie B allargata
Il vero punto critico risiede nella legge n. 75 del 22 giugno 2023, in particolare l’articolo 34. Questo stabilisce che:
- Comma 1: per l'applicazione di sanzioni amministrative, è necessario attendere il passaggio in giudicato dei provvedimenti.
- Comma 2: in caso di sanzioni per violazioni relative a tributi o emolumenti (stipendi), non è necessario attendere la sentenza definitiva.
Se si optasse per applicare il primo comma, i tempi si allungherebbero inevitabilmente, bloccando i playout e rendendo impossibile la disputa entro il 31 maggio, data limite prevista dal regolamento della Lega B. Da qui, l’ipotesi estrema di annullare i playout e salvare entrambe le squadre coinvolte, con un allargamento della Serie B a 22 squadre.
Una soluzione che, seppur tampone, consentirebbe di evitare ricorsi a catena e tutelare l'interesse collettivo. Una “via italiana” già vista in passato.
Il precedente del 2019: il caso Palermo-Venezia
Il caso ricorda quanto accaduto nel 2019, quando il Palermo fu escluso dal campionato per motivi economici. Inizialmente i playout vennero eliminati, ma dopo l’intervento del TAR del Lazio, furono ripristinati, e si giocò Venezia-Salernitana (poi vinta dai campani ai rigori). Alla fine, per rimediare al caos generato, si decise di riammettere il Venezia in Serie B.
Il punto chiave è che allora non esisteva l’articolo 34 del D.L. 75/2023, che ora complica ulteriormente le cose, creando una nuova base normativa per interpretazioni divergenti.
Il nodo del 31 maggio e le convocazioni nazionali
Oltre alle norme statali e regolamentari, c'è anche una scadenza tecnica: entro il 31 maggio devono concludersi tutte le attività ufficiali della Serie B. Dal 1° giugno, infatti, i club devono liberare i giocatori convocati dalle Nazionali.
Una proroga oltre questa data comporterebbe un’alterazione tecnica e sportiva, perché squadre come Salernitana, Frosinone, Sampdoria e Brescia perderanno giocatori titolari. Questo crea un danno competitivo per alcune squadre rispetto ad altre, e mina il principio di equità sportiva.
Una ordinanza del TAR Lazio ha già sancito in passato che un club ha diritto a disputare i playout con l’organico attuale, non con una rosa decimata settimane dopo, evidenziando che anche il rinvio di una partita può compromettere il diritto alla regolarità sportiva.
Tutti in attesa: giustizia sportiva o compromesso?
In questo scenario caotico, la giustizia sportiva è chiamata a chiarire se si possa realmente sospendere una competizione in base a una sanzione ipotetica. Allo stesso tempo, cresce la pressione per trovare una soluzione politica o federale che consenta di salvare capra e cavoli: evitare ricorsi, tutelare gli interessi economici e sportivi dei club, e chiudere il campionato entro i termini.
Conclusione
Il caso Brescia rischia di riscrivere le regole della Serie B. Tra vuoti normativi, precedenti giurisprudenziali, pressioni logistiche e diritti sportivi violati, si prospetta un finale di stagione più da tribunale che da campo di gioco. Nel frattempo, Salernitana e Sampdoria osservano da spettatrici forzate. Ma il tempo stringe: ogni giorno che passa, la possibilità di giocare i playout si affievolisce. E la Serie B 2025-2026 potrebbe iniziare con 22 squadre, non 20. In nome dell’equilibrio... o forse del caos.
Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?
Iscriviti al nostro canale WhatsApp InfoOggi e ricevi in tempo reale gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone!
Clicca qui per unirti: https://whatsapp.com/channel/0029VbAkDTJ5a23wX35Oe809