Perché il CBD è diventato così popolare?
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Perché il CBD è diventato così popolare?

mercoledì 12 febbraio, 2020

Ultimamente il CBD è finito al centro dell'attenzione dei media, in virtù delle sue proprietà benefiche. Ma quali sono le caratteristiche di questa sostanza e dove trovare l’olio di canapa CBD?

Le ragioni del successo

Uno dei motivi di tanto successo è stata la pubblicazione, datata al 2013, delle peculiarità del CBD oil ricavato dal Charlotte's Web, una varietà di cannabis ad alto contenuto di CBD prodotta in Colorado, dai fratelli Stanley. Da questa pianta viene ricavato un potente estratto di cannabidiolo dotato di eccellenti proprietà curative. A quella varietà di canapa fu dato questo nome in onore di Charlotte Figi, una bimba di Boulder, Colorado, che ancora oggi impiega questo estratto per limitare la severità dei sintomi causati dalle crisi epilettiche cui è soggetta. Una storia portata all'attenzione della comunità americana ed internazionale dalla CNN, che realizzò persino un documentario, focalizzato sulle proprietà terapeutiche dell’olio di CBD, efficace soprattutto contro spasmi e convulsioni causati da alcune forme di epilessia quali la sindrome di Dravet. Il documentario accese immediatamente i riflettori sul CBD e sulle sue potenzialità mediche, tanto che, a partire dal 2013, numerosi studi scientifici hanno iniziato ad esplorare questa sostanza e i suoi effetti sull'organismo.

A che punto è la ricerca?

Molto presto, le ricerche scientifiche con oggetto la cannabis sono raddoppiate, così come i fondi stanziati dalle tante case farmaceutiche interessate alla commercializzazione di questo genere di prodotti. Del resto, sia il CBD che il THC (il componente psicoattivo della cannabis) sono stati isolati soltanto negli ultimi decenni e i recettori cannabinoidi di cui il nostro organismo è dotato sono stati scoperti soltanto agli inizi degli anni '90. Da quel momento, un numero sempre crescente di ricerche ha cominciato a studiare la cannabis e a cercare di comprenderne gli effetti sul corpo umano. Ricerche che non solo hanno fatto luce su alcune delle possibili applicazioni della pianta, ma che hanno contribuito a sviluppare una conoscenza più approfondita dei suoi componenti, tra cui il CBD.

CBD effetti collaterali

Cominciamo subito col dire che il CBD non ha nulla a che vedere con la componente psicoattiva della cannabis, ovvero il THC. Tutti gli eventuali effetti collaterali causati dall'uso di cannabis sono legati alla presenza di THC e non di CBD. Il CBD isolato in laboratorio non contiene tracce di THC, pertanto non è in grado di causare nessun tipo di effetto psicotropo e non interferisce in alcun modo con il normale funzionamento psicofisico. Inoltre, i prodotti a base di CBD sono assolutamente legali, in Italia come nella maggior parte dei Paesi del mondo. La sua totale legalità rende più facile il commercio dell’olio di canapa e degli altri prodotti simili, che risultano accessibili a chiunque.

La cannabis light e il calo delle vendite fatte registrare dai farmaci da banco

L'Italia è stata tra i primissimi Paesi in cui la cannabis light ha esordito. L'interesse mostrato dal pubblico nei suoi confronti è stato immediato, così come lo è stata l'impennata subita dalle vendite. Successo favorito dalla legge del dicembre 2016, che di fatto liberalizzava il commercio di prodotti e piante con livelli di THC inferiori allo 0,6%. Uno degli obiettivi della legge in questione era aiutare i coltivatori a produrre e a vendere la canapa; di riflesso, l'istanza ha moltiplicato la nascita di attività che commercializzano prodotti a base di CBD. Negli anni più recenti, l'enorme disponibilità di canapa ha permesso ai ricercatori di analizzare i dati relativi ai trend delle vendite di farmaci nel nostro Paese e nel resto d'Europa. In seguito alla promulgazione delle nuove leggi che regolamentano l'uso della cannabis light, le prescrizioni per varie categorie di medicinali sarebbero calate drasticamente quasi in tutte le regioni. Le categorie di farmaci che hanno fatto registrare la flessione più importante sono:

●gli ansiolitici (le prescrizioni mediche sono diminuite dell'11%)

●i sedativi (in questo caso le prescrizioni sono calate del 10,1%

●i farmaci anti-psicotici (le prescrizioni sono diminuite del 4,8%

È molto interessante notare come le categorie maggiormente influenzate dall'introduzione dei prodotti a base di CBD siano i sedativi e gli anti-depressivi. Tantissimi utilizzatori di CBD fin dall'inizio avevano predetto come questa sostanza avrebbe potuto aiutare alcune tipologie di pazienti.

Effetti cannabis legale

Il CBD (cannabidiolo) è un metabolita non psicoattivo della cannabis, dotato di accertati effetti antiossidanti, antinfiammatori, ansiolitici, antipsicotici, anticonvulsionanti e antidistonici. Se il THC causa il rilascio della dopamina, provocando sensazioni di euforia, rilassamento e percezioni alterate, tutto ciò non accade assumendo i prodotti a base di CBD. Ecco perché la canapa legale e l’olio di cannabis comportano effetti dissimili da quelli causati dal THC, quali rilassamento e scomparsa dei segni della stanchezza. Come anticipato, il CBD è stato oggetto di numerose ricerche scientifiche in virtù delle sue straordinarie proprietà terapeutiche:

●Innanzitutto, va detto come, contrariamente al THC, il CBD e tutti i prodotti con elevate concentrazioni di questa sostanza non presentano alcun effetto collaterale accertato

●Gli effetti del CBD che hanno ricevuto maggiori approfondimenti sono quelli anti-psicotici: la sensazione di relax, sia psicologica che fisica derivante dalla sua assunzione è tra i fattori che ha avvicinato persino i cultori della cannabis classica ai prodotti a base di CBD

●Concentrazioni elevate di CBD hanno effetti miorilassanti e anti-epilettici, mentre la cannabis legale con basse concentrazioni di CBD funge da antidoto contro dolori mestruali ed emicranie

●L'azione antinfiammatoria del CBD è in grado di sortire effetti positivi anche sulla pressione endo-oculare, limitando la comparsa di numerose patologie dell'occhio

●Secondo alcune ricerche effettuate presso il California Pacific Medical Center Research Institute, il CBD agirebbe come antagonista del gene Id-1, responsabile della diffusione delle metastasi in presenza di cancro al seno

●In quanto recettore 5-HT1a, è stato provato che il CBD è un eccellente antidepressivo, con effetti neuro-protettivi ed ansiolitici


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