Prevenzione della corruzione nella PA: Comune di Catanzaro primo centro in Calabria a dotarsi
CATANZARO, 23 GENNAIO 2014 - Le recenti disposizioni normative volte a combattere i fenomeni di corruzione nella P.A. prevedono una serie di specifiche misure di prevenzione che ricadono in modo notevole e incisivo sull’organizzazione e sui rapporti di lavoro di tutte le amministrazioni pubbliche e degli enti territoriali.
La Legge anticorruzione 190/2012 impone operativamente (art. 1 comma 5) a tutte le pubbliche amministrazioni di definire, approvare e trasmettere al Dipartimento della Funzione Pubblica, entro il prossimo 31 gennaio, un piano di prevenzione della corruzione che fornisca una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione, e indichi gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio, nonché le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione. [MORE]
I temi della trasparenza e dell’integrità dei comportamenti nella Pubblica Amministrazione appaiono dunque sempre più urgenti, anche in relazione alle richieste della comunità internazionale (OCSE, Consiglio d’Europa, ecc.).
Sono tutti passi sulla strada del rinnovamento della P.A. chiesto a gran voce da un’opinione pubblica sempre più cosciente della gravità e diffusione dei fenomeni “lato sensu” corruttivi nella P.A., che il Comune di Catanzaro vuole percorrere con serietà e pragmatismo, rifiutando di aderire a una logica meramente adempimentale.
L’amministrazione comunale di Catanzaro, la prima tra i grossi centri calabresi, ha quindi predisposto una bozza del Piano triennale 2014-16, che ha sottoposto all’attenzione delle associazioni dei consumatori, alla rappresentanza sindacale della Rsu, ai dirigenti di Palazzo De Nobili e agli ordini professionali, per avere suggerimenti e proposte che possano migliorare il testo che dovrà poi essere approvato dalla Giunta comunale entro il 31 gennaio p.v. Ad illustrare la bozza è stato il Responsabile della prevenzione della corruzione, il segretario generale, dott.ssa Vincenzina Sica, affiancata dai componenti l’ufficio controlli interni, dott.ssa Maria Sergi e Giampiero Cortese. Presenti l’avv. Elena Mancuso in rappresentanza dell’Adusbef, il dirigente Luigi Costa e il funzionario Ricciardi della Casa del consumatore.
La dottoressa Sica ha indicato gli attori interni individuati dal Comune per i vari processi di adozione e attuazione: il Sindaco, che ha nominato il segretario generale Responsabile, e ha individuato nell’ufficio controlli interni la struttura tecnica di supporto; la giunta comunale, i dirigenti e l’organismo indipendente di valutazione. Individuate nella bozza di piano anche 38 aree di rischio e le misure per la prevenzione dei fenomeni di corruzione. Il Piano è corredato, inoltre, da una scheda di controllo sulle attività a più elevato rischio di corruzione.
La prima stesura del Piano - ha sottolineato ancora la responsabile Sica – è quindi aperta e può essere migliorata anche dopo l’adozione nelle successive fasi di aggiornamento periodico. Infine è stato evidenziato l’impegno tempestivo dell’amministrazione Abramo nell’osservanza di quelle che sono le disposizioni legislative in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione. Aspetto, quest’ultimo, oggetto anche di una giornata di studio e di approfondimento su “L’applicazione del decreto anticorruzione negli enti pubblici”, organizzata dall’assessorato al personale e alla formazione del Comune, in collaborazione con l’Unione Ordini Forensi della Calabria e dall’Ordine distrettuale avvocati di Catanzaro.
Notizia segnalata da Comune Catanzaro
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