Roma, chiesti tre anni di carcere per l'ex sindaco Ignazio Marino

ROMA, 29 SETTEMBRE - Tre anni, un mese e dieci giorni di reclusione per peculato, falso e truffa. È la richiesta della Procura di Roma per l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, nel giudizio abbreviato che lo vede imputato in relazione all'utilizzo della carta di credito assegnatagli a suo tempo dall'amministrazione comunale della Capitale capitolina e per i compensi destinati a collaboratori fittizi quando Marino era il rappresentante legale della 'Imagine', una Onlus fondata nel 2005 per portare aiuti sanitari in Honduras e in Congo. [MORE]

La richiesta di condanna è stata formulata dai pm Roberto Felici e Pantaleo Polifemo. La richiesta dell’accusa è partita da una pena di quattro anni e otto mesi di reclusione (quattro anni per il caso scontrini e otto mesi per la vicenda riguardante la Onlus), ma è stata ridotta di un terzo per la scelta del rito abbreviato scelta dall’ex sindaco. Oggetto del processo sono 56 cene, per circa 13 mila euro, pagate da Marino con la carta di credito, e la predisposizione di certificati che attestavano compensi destinati a collaboratori fittizi o inesistenti che avrebbe procurato alla Onlus un ingiusto profitto di seimila euro.

La sentenza del gup, Pierluigi Balestrieri, è prevista per la prossima settimana. Il Campidoglio si è costituito parte civile e, attraverso i suoi legali, ha chiesto seicentomila euro di danni: centomila euro per il danno funzionale e altri 500 mila per quello di immagine.

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine huffpost.com)