È ancora bufera sulla sanità pugliese: la procura regionale della corte dei conti ha aperto 25 fascicoli su dirigenti e manager delle Asl. È difatti stato ipotizzato un danno di tipo erariale riconducibile ad appalti e transazioni.
Il procuratore Francesco Lorusso ha consegnato l'apposita lista alla commissione parlamentare d'inchiesta guidata dal senatore del Pd Ignazio Marino che sta portando avanti un'indagine sulla corruzione del sistema sanitario.[MORE]
L'audizione di Lorusso si è svolta il 14 luglio a Roma. Nella sua relazione, il procuratore ha parlato di un sistema fortemente inficiato da una pessima gestione in grado di produrre fenomeni di tipo patologico e di un degrado riscontrabile soprattutto nei bandi di gara ad personam, che dunque sarebbero stati scritti su misura per il vincitore, e la richiesta di consulenze non sempre necessarie.
Il procuratore ha espresso giudizi piuttosto critici nei confronti della giunta regionale, alla quale avrebbe sconsigliato di re- introdurre il controllo di legittimità sugli atti di spesa dei direttori generali al fine di mantenere chiara la separazione fra politica e gestione. Inoltre, ha sottolineato come, inconsapevolmente o meno, gli amministratoti pubblici sovente finiscano per avvantaggiare il settore sanitario privato e a tal proposito ha fatto riferimento ad una vicenda che si sarebbe verificata nel 1999 relativa alla residenza per anziani “Aldo Moro” di Ceglie del Campo che era stata quasi ultimata ma i cinque miliardi di lire messi a disposizione dal ministero della sanità sarebbero poi stati stornati con un provvedimento discrezionale dell'allora direttore generale per affrontare un'altra esigenza. Nel frattempo però, ha aggiunto il procuratore, la Regione stipulava contratti con cooperative di tipo privato per la gestione delle residenze sanitarie destinate agli anziani.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
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