Sondaggi SWG, la situazione politica italiana dopo la 'scissione' Pd
Politica Lazio

Sondaggi SWG, la situazione politica italiana dopo la 'scissione' Pd

venerdì 24 febbraio, 2017

ROMA, 24 FEBBRAIO - La scissione a sinistra affanna (e probabilmente affannerà) il Pd. Sembra questo il responso dell’ultimo sondaggio Swg, teso a fotografare in prima battuta la situazione politica italiana e le possibili scelte dell’elettorato dopo la clamorosa spaccatura nel principale partito dell’attuale maggioranza.[MORE]

Tuttavia, il Pd resterebbe al timone con il 28% dei consensi, seguito dal Movimento fermo al 25,3%. Ma le incertezze non sono poche, dato che la minoranza Bersani-D’Alema coglierebbe un primo consenso attorno al 3,2% destinato inoltre a salire. Da tenere d’occhio anche il progetto politico di Giuliano Pisapia, che nella fascia di sinistra si attesterebbe vicino al 4% con il suo Campo Progressista. Difficile in ogni caso, in un periodo di simili transizioni, decifrare con precisione le scelte dell’elettorato. Basti pensare che 4 elettori su 10 rifiutano di rispondere: è il 39,5% del campione intervistato. Siamo dinanzi al partito del 'Non sa', l'unico paradossalmente vicino alla fatidica soglia riservata al premio di maggioranza Italicum. Un concetto appunto paradossale, ma piuttosto indicativo della necessità di rivedere le leggi elettorali, come del resto costantemente ribadito dal capo dello Stato.

Si aggiunga inoltre come la ‘scissione’ dei vari Bersani, D’Alema, Rossi e Speranza, assieme ai fuori usciti da Sinistra Italiana vicini ad Arturo Scotto, non abbia ancora una forma, né un nome: pertanto quel 3,2% potrebbe rivelarsi tra i dati più incerti, visto che la nuova compagine politica potrebbe causare parecchi scossoni all’interno del Centrosinistra. Nonostante una ipotetica coalizione PD-Ncd, il Centrodestra unito (FI-Lega-Fdi) rischierebbe il successo: finirebbe infatti 31,8% contro 31,2. Un discorso estremamente ipotetico, dato che la prima delle alleanze viene fuori dal pareggio elettorale del 2013 e la seconda non appare del tutto scontata.

Da capire quale sarà l’organizzazione dei competitor dell’attuale ridimensionato Pd. Dal Centrodestra al Movimento, sino alla partita delle primarie Pd, che decreterà la nuova leadership del partito dopo le dimissioni di Renzi e l’apertura della contesa. Il trittico Renzi-Emiliano-Olando prevede una sfida molto accesa e che si preannuncia piuttosto infuocata, considerate le diverse vedute di gestione del partito dei tre candidati. Con un caso limite, rispetto alla storia del Pd: è la prima volta che un segretario uscente decide nuovamente di candidarsi.

L’ex premier sarà infatti della partita ed è già pronto a scaldare i motori dopo la decisione di volare in America per ‘raccogliere’ le idee. Mentre intanto Orlando formalizza la propria candidatura, opponendosi alla ‘politica dell’impotenza’. Ed Emiliano incalza, voglioso di riconsegnare il partito ai dissidenti che hanno deciso di restare nel Pd: le danze politiche stanno ufficialmente per venire a concretizzarsi. 

foto da: panorama.it

Cosimo Cataleta


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