S&P's taglia il rating della Francia, mentre la Bce porta i tassi ail minimo storico: 0,25%
Economia Lombardia

S&P's taglia il rating della Francia, mentre la Bce porta i tassi ail minimo storico: 0,25%

venerdì 8 novembre, 2013

MILANO, 08 NOVEMBRE 2013 – Un risveglio poco piacevole per la Francia, a seguito della decisione dell’agenzia di rating - Standard & Poor's - di tagliare di un notch il rating sovrano a lungo termine in valuta estera e locale a “AA” da “AA+”, mentre l’outlook passa comunque da negativo a stabile.

«L'outlook stabile riflette la nostra aspettativa che il governo si impegni a contenere il debito netto e che la probabilità di un'ulteriore azione sul rating della Francia nel corso dei prossimi due anni è inferiore a uno su tre», ha spiegato l’agenzia di rating. Tra le motivazioni che hanno indotto S&P’s a tagliare il rating l’elevata disoccupazione, che «sta indebolendo il sostegno alle significative misure di politica fiscale e strutturale. Le riforme macro-economiche del governo francese non aumenteranno consistentemente le prospettive di crescita a medio termine del paese».

Rapida la risposta della Francia. Per il primo Ministro francese, Jean-Marc Ayrault: «Il giudizio sulla Francia rimane tra i migliori al mondo, l'agenzia di rating americana non prende in considerazione tutte le riforme». Invece, il ministro dell'Economia francese, Pierre Moscovici: «Deplora i giudizi critici e inesatti dell'agenzia di rating Standard and Poor’s e ricorda che il governo negli ultimi diciotto mesi ha messo in atto riforme di spessore per rilanciare l'economia del Paese, i suoi conti pubblici e la sua competitività. Il debito sovrano francese, sottolinea ancora, resta uno dei più sicuri e affidabili in seno alla zona euro».

BCE TAGLIA I TASSI AL MINIMO STRORICO - Intanto, ieri, a sostegno dell’economia europea, la Bce ha deciso di tagliare il costo del denaro al minimo storico al 0,25%, dallo 0,5% dell’ultima variazione. Secondo quanto sostenuto dal governatore Mario Draghi: «Le stime indicano un prolungato periodo di bassa inflazione», aggiungendo che la «Bce è pronta a valutare tutti gli strumenti a disposizione per un altro intervento». Braghi, allo stesso tempo, ha negato che l’Europa stia attraversando una fase di deflazione, ribadendo che le aspettative della Bce parlano di una «ripresa dal ritmo lento. Tuttavia l’uomo che guida la banca centrale non ha nascosto che sulla crescita «persistono rischi al ribasso». Così, tagliando il costo del denaro, da un lato si darà un po’ più di respiro alle nostre esportazioni – visto gli effetti sulla moneta unica – e, dall’altro, respirano anche chi è alle prese con un mutuo.

Tuttavia, la decisione della Bce – ad eccezione di Francoforte – ieri non ha sollevato le sorti dei principali lisini europei, con Milano che ha concluso gli acambi a -2,07%. Ed anche la giornata odierna si prospetta difficile, in quanto caratterizzata dall’attesa dei dati del pomeriggio sulla disoccupazione americana. Infatti, se questi saranno positivi, potrebbero confermare i timori inerenti l’avvio del tapering della Fed, data la crescita oltre le attese del Pil diffusa ieri.

(Fonte: Ansa)

Rosy Merola [MORE]
 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Economia.