Tangenti in Lombardia, secondo uno degli accusatori, "Per fare affari bisognava passare da Boni"
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Tangenti in Lombardia, secondo uno degli accusatori, "Per fare affari bisognava passare da Boni"

sabato 17 marzo, 2012

MILANO, 17 MARZO 2012- Diventa sempre più delicata la posizione del presidente del consiglio regionale lombardo, Davide Boni, finito al centro di un'indagine posta in essere dai Pm di Milano in merito ad un presunto giro di mazzette. "Sono a conoscenza che i soldi per la politica dovevano essere destinati pro quota ai partiti che reggevano la giunta Cassanese, in particolare Forza Italia e Lega Nord". Così ha dichiarato agl'inquirenti Gilberto Leuci (cognato di Michele Ugliola), nel corso di un interrogatorio del 9 novembre 2011.Per Leuci, Boni e Ghezzi(il capo della sua segreteria), erano un passaggio obbligatorio per coloro i quali si doveva passare per fare affari in Lombardia.

Si legge nel verbale dell'interrogatorio, "Nel corso di un incontro che ho intrattenuto con l’amministratore delegato della Serenissima Sgr, lo stesso mi rappresentò che era a conoscenza del fatto che per montare affari immobiliari in Lombardia era necessario fare un passaggio da Boni e da Ghezzi, i quali dirigevano l’imprenditore verso il sottoscritto e da Ugliola. Personalmente non ho mai consegnato denaro a Boni o a Ghezzi, in quanto tali incombenze sono state gestite da Ugliola».

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Prosegue Leuci, "Posso dire che le operazioni che io ho montato a Cassano, sulle quali ho percepito denaro dagli imprenditori, denaro che ho girato a Michele Ugliola trattenendo la mia parte, sono circa 12. Posso quantificare in circa un milione e mezzo di euro la somma che io ho ritirato dagli imprenditori per le predette operazioni. Io e Ugliola trattenevamo generalmente tra un quarto e un terzo delle somme ricevute valutando la quota trattenuta caso per caso". L'accusatore di Boni, si sofferma sul modo in cui si svolgeva la ripartizione delle mazzette, "La quota da destinare ai politici, di circa due terzi della somma percepita, era gestita completamente da Ugliola, il quale si occupava di recapitarla ai politici. Non so indicare un esponente politico preciso per quanto riguarda Forza Italia, mentre posso indicare Boni e Ghezzi come politici di livello più alto, con cui aveva stretti rapporti Ugliola, da cui avevamo copertura".

In un altro interrogatorio avvenuto il 21 ottobre 2011, Marco Paoletti, consigliere provinciale milanese eletto nelle file della Lega Nord, dichiara agl'inquirenti, "Ero consapevole del fatto che un terzo dei profitti sarebbero andati alla Lega e di ciò erano consapevoli anche Sala e Conforti". Paoletti aggiunge che, "le presunte tangenti erano una sorta di "approvvigionamento" per "sostenere i costi della campagna elettorale" di Boni. Poi, sempre Paoletti afferma che il leghista, Dario Ghezzi (capo della segreteria di Davide Boni, che ha dato le dimissioni da poco), gli avrebbe detto, "Tu pensa a portare i voti che il resto ce lo aspettiamo da Michele Ugliola".

Infine, nell’interrogatorio del 12 luglio 2011, Michele Ugliola, l’architetto di Boni, avrebbe dichiarato che riferì che il presidente del consiglio regionale, avrebbe incassato tangenti non solo per le modifiche del piano regolatore di Cassano d’Adda, ma anche per altre operazioni, "Si tratta di tutti gli incarichi che ho ottenuto dalla società Risanamento di Luigi Zunino, quali Santa Giulia, Area Falck di Sesto San Giovanni, Rodano - Pioltello - area ex Sisas, Scalo Farini, con riferimento all’immobile ex Poste e Marconi 2000 - comune di Varedo. In ciascuno di questi casi, sono state promesse somme di denaro ai medesimi esponenti politici sopra indicati, e cioè Boni, Ghezzi e Casiraghi, in cambio dell’ottenimento delle autorizzazioni necessarie".

(Fonti: Il Corriere della Sera, La Repubblica. Fotogramma: laprovinciadicomo.it)

Rosy Merola


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