Trump shock: gli Usa prenderanno il controllo di Gaza, sarà la nuova Riviera in Medio Oriente
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Trump shock: gli Usa prenderanno il controllo di Gaza, sarà la nuova Riviera in Medio Oriente

giovedì 6 febbraio, 2025

Trump e Gaza: gli USA vogliono trasformarla in una Riviera di lusso

Donald Trump torna a far parlare di sé con un annuncio che sta scuotendo la politica internazionale: gli Stati Uniti prenderanno il controllo di Gaza per trasformarla nella "Riviera del Medio Oriente". Un progetto che, se attuato, cambierebbe radicalmente il panorama geopolitico dell'area, con implicazioni profonde per la popolazione palestinese e per le relazioni diplomatiche globali.

Un'idea senza precedenti

L'ex presidente degli Stati Uniti, tornato alla Casa Bianca per un secondo mandato, ha dichiarato che Gaza diventerà una destinazione di lusso, attirando investitori e turisti da tutto il mondo. Tuttavia, l'ipotesi ha immediatamente sollevato polemiche e critiche da parte della comunità internazionale, con l'ONU e diversi governi che accusano Washington di violare il diritto internazionale.

Durante una conferenza stampa con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Trump ha spiegato che i palestinesi "adorerebbero andarsene" e che il nuovo piano "cambierà la storia". Le sue parole hanno suscitato lo sdegno di numerosi leader globali, mentre Israele sembra essere l'unico alleato incondizionato del progetto.

Esodo forzato?

Uno degli aspetti più controversi riguarda il destino degli 1,7 milioni di abitanti di Gaza. Trump ha ipotizzato un "ricollocamento di massa" in altri paesi, senza specificare dettagli su dove e come avverrebbe tale trasferimento. La Casa Bianca ha tentato di attenuare le polemiche parlando di una misura "temporanea", ma le implicazioni restano allarmanti.

L'eventuale spostamento forzato della popolazione palestinese solleva preoccupazioni riguardo alla violazione della Convenzione di Ginevra, con il rischio che il piano venga interpretato come una forma di pulizia etnica. Egitto e Giordania hanno già espresso il loro rifiuto di accogliere sfollati palestinesi, mentre Trump si dice convinto che alla fine accetteranno.

Nessuna chiarezza sull'uso delle truppe

Un altro punto critico riguarda la possibilità di un intervento militare americano a Gaza. Al momento, Trump non ha escluso l'invio di truppe, dichiarando che gli Stati Uniti "faranno ciò che è necessario". La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha precisato che il presidente "non si è ancora impegnato nell'invio di soldati", sottolineando però che la situazione è in evoluzione.

Israele si ritira dal Consiglio ONU per i diritti umani

A margine di queste dichiarazioni, Israele ha annunciato che seguirà la decisione degli Stati Uniti e si ritirerà dal Consiglio ONU per i diritti umani (UNHRC), accusandolo di "discriminazione" nei suoi confronti. La mossa aumenta ulteriormente le tensioni diplomatiche e allontana la possibilità di una mediazione internazionale.

Costi e finanziamenti: chi pagherà?

Uno dei grandi interrogativi rimasti aperti riguarda il finanziamento della trasformazione di Gaza in una destinazione di lusso. La Casa Bianca ha chiarito che gli Stati Uniti non copriranno i costi, lasciando intendere che il peso ricadrà su partner internazionali, in particolare sui paesi del Golfo.

L'ombra dell'Iran e le tensioni in Medio Oriente

Parallelamente, l'amministrazione Trump ha intensificato la pressione sull'Iran, firmando una direttiva durissima contro Teheran in risposta ai nuovi sviluppi sul programma nucleare iraniano. "Se tenteranno di assassinarmi, ho già dato l'ordine di annientarli", ha dichiarato Trump, aumentando il livello dello scontro con il regime iraniano.

Guterres: "La pace passa per i due Stati"

Nel frattempo, il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha ribadito che "qualsiasi pace duratura richiederà progressi tangibili, irreversibili e permanenti verso la soluzione dei due Stati, la fine dell'occupazione e la creazione di uno Stato palestinese indipendente, con Gaza come parte integrante". Un obiettivo che, alla luce delle ultime dichiarazioni di Trump, appare più lontano che mai.


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