Turchia, continua la guerra contro l'alcol
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Turchia, continua la guerra contro l'alcol

venerdì 7 marzo, 2014

 ISTANBUL, 7 MARZO 2014 – Gli utenti della rete in Turchia dovranno presto guardarsi bene dal postare foto casuali di brindisi, o in generale che possano contenere bevande alcoliche. Dopo il limite della vendita dell'alcol fino alle dieci di sera, il governo pare sia intenzionato a perseguire tutti coloro che condividono immagini che possano suggerire la pubblicità per marchi di alcolici.

Twitter, Facebook, Instagram e soprattutto i blog, luoghi divenuti rifugio per le aziende di alcolici, che promuovere i loro prodotti spesso anche sponsorizzando eventi culturali, ma che sono stati messi al bando l'anno scorso, non senza polemiche. Si è giunti ora alle sanzioni – dalle 5,000 alle 200,000 lire turche – per chiunque promuove bevande alcoliche, utenti e aziende compresi.

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Sulla carta, non si corre rischio di incorrere nella sanzione, se si condivide una foto su un social network, dal momento che non vi è alcun lucro. Ma di certo verranno sanzionati tutti coloro che utilizzeranno avvisi o pubblicità legate ai marchi di alcolici, specie sui blog. In Turchia è pratica diffusa creare profili o pagine che sponsorizzano marchi di bevande alcoliche, e tali attività possono fruttare fino a 15,000 lire turche per la promozione.

La guerra agli alcolici è cominciata già da un po', con Erdogan intenzionato a ridurne i consumi. In maniera piuttosto esplicita, circa un anno fa il premier condannava i giovani “alticci e sprecati”, e promuoveva l'ayran, uno yogurt salato, come unica bevanda nazionale.

Foto: hurriyetdailynews.com

Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)


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